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Zola: "La più forte è l'Inter, ma il 2026 sarà ancora del Napoli. Chivu? Mi sta stupendo, premiato il coraggio di Marotta e Ausilio"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Gianfranco Zola propone le sue previsioni per il nuovo anno tra campionato e coppe, senza lesinare commenti e analisi approfondite sulle big nostrane.

Se ne va un 2025 nel segno del Napoli, Zola.
"Scudetto e Supercoppa rappresentano simboli di una grandezza che gli appartiene. E’ innegabile ed è scritto negli ultimi quindici anni, in cui Aurelio De Laurentiis ha investito in maniera possente e appropriata".

E sarà il 2026 del...?
"La più forte, anche se di poco, per me è l’Inter. Ma sono un romantico, dico Napoli per ciò che ha rappresentato nella mia vita. Il mio primogenito è nato lì e lì, non devo ricordarlo, ho ricevuto tantissimo".

Scelga gli uomini dell’anno.
"Potrei dire Antonio Conte, che ha vinto. Ma farei un torto a De Laurentiis. Potrei dire Beppe Marotta, che ha confermato di essere il numero 1, però non dovrei ignorare Cristian Chivu, una scelta del presidente nerazzurro che mi sta stupendo".

Provi a indovinare quelli del futuro.
"Complicato, dire impossibile. Pio Esposito e Scamacca sono regali per la Nazionale; Hojlund sta facendo ammattire tutti, anche quelli del Manchester United, che dopo McTominay hanno ceduto anche un attaccante del genere per le scellerate interpretazioni di Ten Haag. E poi Lautaro Martinez o Thuram. O lo stesso Chivu. O Conte che potrebbe fare la storia mettendo assieme due titoli consecutivi a Napoli".

Inter prima, oggi. Perché?
"Ha due uomini di valore altissimo in ogni ruolo che la proiettano a livello internazionale come una delle squadre più autorevoli. Ha saputo rischiare, ha voluto Chivu, ci ha creduto, e Marotta e Ausilio sono stati premiati per questa intuizione: va riconosciuto il coraggio della scelta in quei giorni complicati e anche dolorosi, i riflessi della sconfitta con il Psg, un clima un po’ così. E Chivu si sta facendo apprezzare in ogni forma: tecnica, tattica, comunicativa. Parla bene, dice cose giuste, ponderate. L’Inter è pure quella delle due finali di Champions League: arrivarci è stato un merito. Poi le ha perse ma, per dirla in semplicità, a vincere è una soltanto".

Milan lassù, l’avrebbe detto?
"Fino ad essere protagonista della lotta scudetto non mi sarei spinto. Ha Allegri, è un fattore, assorbe le difficoltà e le risolve. Ha un vissuto che parla per lui. E Max ha personalità per stare in una società con un passato così imponente. Resisterà, non mollerà".


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