Zola: "Napoli-Milan è sfida scudetto. L'Inter? Da mesi ha continuità, molto bene anche in Champions. Tuttavia è la favorita da anni..."
Fonte: Gazzetta dello Sport
Bella intervista della Gazzetta dello Sport a Gianfranco Zola. Magic-box, come lo chiamavano in Inghilterra ai tempi del Chelsea, ha parlato anche della lotta scudetto, lui che oggi ricopre il ruolo di vicepresidente della Serie C.
Napoli-Milan è ancora un duello per lo scudetto?
«Assolutamente sì, le inserisco tra le quattro grandi candidate insieme a Inter e Juve, mentre Roma e Lazio sono un gradino più dietro».
Se ne dovesse scegliere una su tutte?
«L’Inter. Ha una rosa più profonda e ricca di qualità in ogni reparto, è in ottima forma e si esprime con buona continuità da mesi. Tuttavia, da anni è la favorita di inizio stagione...».
Che indicazioni si possono trarre dalle prime tre giornate di Champions?
«L’Inter sta facendo molto bene, anche il Napoli può ritenersi soddisfatto. Lazio e Milan stanno faticando di più, ma i rossoneri hanno un girone davvero troppo complicato. Nel complesso ce la stiamo giocando, il movimento italiano è in crescita e stiamo mantenendo il trend. È un periodo incoraggiante».
Come ha vissuto le notizie relative al caso delle scommesse?
«Con immensa tristezza, perché sono un innamorato dello sport e immagino cosa stiano vivendo le persone coinvolte. Sono ragazzi, come lo siamo stati tutti, e hanno avuto comportamenti impropri. Può capitare, l’importante è che sappiano assumersi le responsabilità, voltare pagina e ricavare degli insegnamenti per la vita. Se si tratta di una malattia, può colpire chiunque e bisogna curarla, e come tale non va strumentalizzata».
Ha visto il calcio con tante vesti diverse: come si fa una rivoluzione in tre mosse?
«Il primo passo sono i giovani e la formazione, l’Italia è sempre stata una scuola rinomata, soprattutto per difensori e centrocampisti. Il secondo sono le strutture, quindi stadi e centri sportivi: sono impianti che non sono pensati per i tifosi, sono poco “user friendly” e anche per questo non costituiscono una fonte di ricavi per tante società. Infine, la presenza delle istituzioni. Spesso si rifiuta di considerare il calcio come una risorsa per il nostro Paese, quando invece è proprio così».
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