.

Batistuta, un erede poco... figlio d'arte

di Alessandra Politi

Lo chiamavano Batigol. Gabriel Batistuta, ex calciatore e cronista argentino, è stato un astro splendente del calcio, mondiale e nostrano, negli anni ‘90. Alcuni di voi ricorderanno le sue prodezze nella Fiorentina, dove battè il record dei gol consecutivi in serie A, o il suo importantissimo contributo alla Roma, che aiutò a vincere uno scudetto e la Supercoppa. Nel 2003 eccolo finalmente all’Inter, dopo una lunga rincorsa da parte di Moratti, che da tempo sognava di fargli indossare la maglia nerazzurra. Purtroppo ci riuscì solo nella fase calante della sua carriera, quando Batigol, ultratrentenne e debilitato da un infortunio al ginocchio, tra polemiche e pochi gol, trascorse due anni davvero poco significativi sul piano agonistico. Perché si torna a parlare di Batistuta? I riflettori su di lui si sono da poco riaccesi, anche se a salire in cima alle cronache questa volta è il figlio maggiore del calciatore, Thiago. E non, come si potrebbe pensare, per dare prova di aver ereditato il talento del padre, tutt’altro.

Il giovane, 18 anni, sangue argentino ma passaporto italiano, ha deciso di darsi alla recitazione. Sarà infatti protagonista di una serie tv dal titolo “Consentidos", che andrà in onda in Argentina da metà marzo. Il coronamento di un sogno per lui, studioso di teatro e così fotogenico da far presagire un futuro promettente nel mondo dello spettacolo (da notare la somiglianza con Kakà). Per lui, quindi, niente calcio, almeno come professionista. Papà Gabriel potrà comunque riporre le sue speranze negli altri tre rampolli di famiglia, che hanno ora 14, 12 e sei anni. E intanto, Batigol, ormai ritiratosi dal campo di calcio, dedica le sue giornate ad altri tipi di terreni, quelli dell’azienda agricola del padre, in Argentina. Chissà che la sua terra e il calore della sua famiglia lo aiutino a gettarsi definitivamente alle spalle gli ultimi (pessimi) anni della sua formidabile carriera.


Altre notizie