Da Pazzini a Milito, ecco l'Inter a tavola
Come lavora il cuoco di una squadra di Serie A? Cosa si ingegna per conciliare esigenze di dieta e capricci dei giocatori? Per saperlo, SportWeek ha intervistato Giulio Lombardoni, cuoco di Appiano Gentile. Che spiega, tra le altre cose, i diktat imposti dal medico sociale Combi: "Poco burro, il soffritto per il sugo non va rosolato; vietati i crostacei, i molluschi, il pesce crudo, i funghi e la panna. Il vino, ovviamente, è bandito". Qualche concessione in più è permessa durante le trasferte, lì dove Lombardoni si rifà anche alla tradizione dei luoghi dove gioca l'Inter: "A Genova magari preparo le trofie, a Firenze la bistecca", quasi un invito ai ragazzi di fare altrettanto con gli avversari in campo.
Lombardoni svela poi alcuni aneddoti legati a quelli che sono i gusti dei giocatori dell'Inter: "Pazzini si nutrirebbe solo di cotoletta, Stankovic di roast-beef; Muntari è fissato con il riso alla salsa di soia e con la bistecca alle cipolle stufate, Nagatomo mangia unicamente pollo. Gli argentini, poi, vanno matti per l'entrana, un taglio di carne ricco di ferro. A parte Milito, che si è inventato il petto di pollo con l'emmenthal sciolto sopra".