Dall'Inter a Temptation Island, Dell'Agnello si racconta: "San Siro resterà un rimpianto, mi sono infortunato e sono stato scaricato"
Cresciuto nelle giovanili dell'Inter, Simone Dell'Agnello sta ora cercando la via della ribalta in televisione. L'ex capocannoniere del Viareggio è infatti ora nel cast della fortunata trasmissione Temptation Island nel ruolo di tentatore: "L'esordio a San siro resterà per sempre un rimpianto - ammette ai microfoni della Gazzetta dello Sport -. Pranzavo seduto tra Sneijder ed Eto’o, un sogno".
Poi l'infortunio al crociato e la cessione da parte dell'Inter: "Dopo una stagione mi sono trovato senza niente in mano, venduto a Livorno da un giorno all'altro. Io la Serie A ero convinto di farla. E anche di meritarla. Dopo il Viareggio da Capocannoniere all’Inter mi consideravano uno di loro. Ero l’attaccante più forte della mia età in Italia e in nerazzurro mi sentivo coccolato. Ho avuto un bellissimo rapporto con Leonardo, ma devo dire grazie anche a Benitez che mi portò in tournée. Ho pensato ‘vado in prestito un anno in B, faccio bene e poi torno subito su’. Niente di tutto questo è accaduto. Mi sono rotto il crociato e l’Inter a giugno mi ha scaricato”.
Scendere dalle stelle a 20 anni deve essere stato un duro colpo. Come se lo spiega il non essere stato aspettato?
“Passi in un giorno dall’avere l’autista e tutti i comfort del mondo a sentirti solo. Perdi gli sponsor, le attenzioni e di conseguenza la fiducia. Ti crolla tutto addosso. E non è facile accettarlo. Soprattutto se eri tra i più forti della tua generazione… Dopo quell’anno in Primavera ero convinto di essere pronto a fare il salto. Ma d’altronde ero il centravanti titolare dell’Inter, mi allenavo con i grandi - e che grandi… - e giocavo in nazionale. Cosa si può volere di più? Ti senti padrone del mondo. Poi ci si mettono anche le feste, le ragazze e la sfortuna. È stato un mix di cose che non mi hanno aiutato”.
Oggi ha scelto di ripartire da Temptation Island, come mai questa scelta?
“Per me non è un discorso di visibilità o di attenzioni, non cercavo niente di tutto questo. Me la vivo come un’esperienza. Non abbandono il calcio, ma chi lo sa. Sempre meglio crearsi nuove opportunità”. La rivedremo nel calcio? "Certo. Ho avuto dei contatti per affiancare un procuratore e vorrei fare il corso da allenatore. Anche se, in realtà ora mi sento ancora bene per giocare. Vedremo. Spero solo che il pallone possa ridarmi, magari in un altro modo e in un’altra veste, quello che mi ha tolto nella vita da calciatore”.