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"Mai dire Nagatomo": il libro presentato dai gialappi

di Mario Garau

Un libro su Nagatomo come esperimento letterario. L'idea è di Alvise Cagnazzo (l'autore) che intende far appassionare i lettori non soltanto alla figura del piccolo calciatore giapponese, sbarcato in Italia fra lo scetticismo di un Paese contrario alle novità, ma anche ai vari aneddoti ad esso riconducibili. Direttanews.it ha intervistato l'autore del libro, vi riportiamo integralmente le sue dichiarazioni.

Sei l’autore del libro “Mai dire Nagatomo” (edito da Limina): descrivicelo in una frase…

Si tratta di un libro anarchico. Perché è un esperimento vero. Coniugare lo sport con il cinema e la tv, non tralasciando la musica. Parti da Nagatomo e ti ritrovi ad analizzare Woody Allen ad esempio. Il protagonista di ‘Provaci ancora Sam’ potrebbe esser proprio Yuto.

Cosa rappresenta a tuo parere il successo di un giocatore nipponico nel nostro campionato?

Sostanzialmente, di Nagatomo colpisce prim’ancora del talento il “cosa” rappresenta. L’essere giapponese, minuto. Il mangiar cose salate prima di una partita o il vestir bene pur non essendo un modello. Cammina come Totò, eppure fa il calciatore.

Tre aggettivi per descrivere Yuto Nagatomo….

Solo tre aggettivi mi sembran pochi. Impossibile sintetizzare Yuto.  Piuttosto, ringrazio Marco Santin che mi ha regalato la prefazione, la prima storica della Gialappa’s in un libro. Un onore per me.


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