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San Siro, il custode: "Mou, che umanità. Strama..."

di Christian Liotta

Non lo aveva mai visto, ma lo definì subito "il capo di San Siro". Erano i primi di giugno del 2008, e José Mourinho ribattezzò così Domenico Perrone, per tutti Mimmo, originario di Corato (Bari), da 44 anni direttore della manutenzione dello stadio Giuseppe Meazza. Perrone, 71 anni, racconta alla Gazzetta dello Sport di Milano e Lombardia aneddoti sui vari personaggi importanti incrociati nel corso della sua esperienza. Partendo proprio dallo Special One: "Un uomo di grande umanità, il primo che quando arrivava salutava tutti. E' stato l'unico che ha voluto entrare ovunque per vedere tutto. Volle un armadietto nell'ovale dello spogliatoio, per sistemarvi i computer che utilizzava per le lezioni di tattica". Dell'attuale allenatore nerazzurro Andrea Stramaccioni si limita a dire: "E' una persona molto taciturna, devo capirlo ancora bene. Ma si vede che è un ragazzo intelligente".

Ricordi legati anche alla Grande Inter: "Angelo Morati veniva sempre allo stadio con Massimo, tenuto nella mano: un galantuomo d'altri tempi. Herrera? Ero in ascensore quella volta che disse che ai giornalisti disse 'bene o male, l'importante è che gli altri parlino di me'". 


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