Sneijder: cattolico grazie alla sua Yolanthe
Fonte: Gazzetta dello Sport
Finita la gara col Giappone, in cui è stato migliore in campo, sotto la maglietta sudata di Wesley Sneijder si è notata una cosa, per certi versi inaspettata. Un rosario. Il simbolo della conversione di Wesley Sneijder, convertitosi al cristianesimo per volere della sua futura moglie Yolanthe Cabau. Il giornale olandese De Volkskrant, ieri mattina, ha reso pubblica un’intervista al numero dieci oranje, titolata con un grande: “Il calcio lo aveva già, l’Italia e la sua futura moglie gli hanno dato la fede e l’amore”. Wesley Sneijder è diventato un cristiano, la fine di un percorso iniziato con l’amore per la sua ragazza e che terminerà in Chiesa col matrimonio. Ma Sneijder, in patria criticato per uno stile di vita non certo da manuale e per un carattere arrogante e presuntuoso, già si aspetta una mista reazione. Chi lo conosce dice che è un ragazzo normalissimo e tranquillo, allegro e scherzoso.
La sua conversione è avvenuta ad Appiano Gentile: “Ad Appiano c’è una cappella e mi sono fatto battezzare”, molto del merito va a capitan Zanetti, cattolico praticante, che ha mediato con il cappellano e una full immersion di incontri cattolici per Wes, hanno accelerato i tempi del battesimo. Wesley abita a cento metri dal Duomo, e racconta delle sue giornate di preghiera: “Prego ogni giorno, e seguo con Yolanthe ogni domenica le funzioni. La fede è un qualcosa che mi dà forza. Alle volte le mie convinzioni mi mantengono saldo e determinato, a volte prego per avere più forza. Ogni giorno, poi, recito il Padre Nostro con Yolanthe. Cerco sempre un angolo prima delle partite per pregare”.
Il discorso passa poi per l’imminente matrimonio (da celebrare in Toscana) e poi sull’Italia: “Meglio affrontare il Paraguay agli ottavi. L’Italia potrebbe ripetere quelle grandi partite fatte dai quarti alla finale. Meglio i sudamericani.”, ha concluso il centrocampista nerazzurro, adesso forte dell’alleanza con Dio.