.

A Bona ne bastano 4. Ranocchia-Palacio, l'uno è differente

di Gianluca Scudieri

L’Inter chiude l’anno solare con il pareggio contro la Lazio rimontando un doppio svantaggio che, alla fine del primo tempo, sembrava difficile da recuperare. Gli uomini di Mancini, aiutati da un Kovacic monstre, sono riusciti a rimettere in carreggiata la gara rischiando anche di vincerla nei minuti finali. In quest’ultimo appuntamento del 2014 con “Da Zero a Dieci” andiamo a ripercorrere i numeri della serata di San Siro e non solo.

ZERO - I tiri degli attaccanti dell’Inter nello specchio della porta durante i primi 45 minuti di gioco. Sempre il solito problema, che sta quasi diventando fisiologico per i nerazzurri. Con difficoltà si arriva a concludere verso lo specchio della porta e, specialmente gli attaccanti, hanno pochissime occasioni sui piedi per diventare incisivi. Questo problema, figlio anche del gol subito a freddo e del brutto impatto con la gara, deve essere risolto da Mancini durante la pausa natalizia.

UNO - Il gol in stagione di Rodrigo Palacio che finalmente ha interrotto il digiuno. Dalla Lazio alla Lazio: El Trenza non segnava in gare ufficiali con la maglia nerazzurra dall’ultima in casa a San Siro contro i capitolini, ben 225 giorni fa. Questo, più di altri, è il dato che deve confortare i tifosi nerazzurri in vista della seconda metà della stagione.

DUE - I tiri bastati alla Lazio per realizzare due reti. Non sempre gli avversari possono mantenere il 100% di realizzazione, però il dato è identificativo dei problemi in fase difensiva dei nerazzurri. Questa percentuale è così alta perché gli attaccanti avversari si trovano a Non più di dieci metri dalla porta, sintomo di qualche errore nella copertura degli attaccanti avversari, di Felipe Anderson nello specifico.

TRE - I passaggi chiave, quelli che mandano al tiro un compagno, effettuati da Mateo Kovacic nella gara contro la Lazio. Come lui anche Nagatomo, ma il croato è stato per distacco il migliore dei nerazzurri nell’incontro di ieri sera. È anche questo dato statistico a far intuire quanto la maggior parte delle azioni pericolose della squadra di Mancini passino dai piedi del trequartista ex Dinamo Zagabria, che è al secondo gol consecutivo.

QUATTRO - I minuti passati dall’ingresso in campo di Federico Bonazzoli al gol del pareggio di Rodrigo Palacio. Negli Stati Uniti si chiama hockey assist quello effettuato dal diciassettenne bresciano in occasione della rete del pareggio, in Italia non viene considerato assist nei tabellini, ma lo è nella realtà dei fatti. Mancini ha preteso che fosse lui a scodellare al centro la punizione e i fatti gli hanno dato ragione con il gol del 2-2 finale.

CINQUE - Le volte in cui l’Inter ha subito gol nelle sette partite con mister Mancini in panchina, per un totale di nove reti. Il dato non è confortante, ma può essere valutato da due punti di vista completamente opposti: se si vuole guardare il bicchiere mezzo vuoto si può dire che le uniche occasioni in cui Handanovic non si è dovuto chinare per raccogliere i palloni dalla propria porta sono accadute contro il Qarabag e il Chievo, non certo due corazzate; d’altro canto si può dire che i gol sono stati subiti contro squadre come Milan, Roma, Lazio, tre dei migliori cinque attacchi del campionato e, dunque, possono essere messi in preventivo in fase di preparazione della gara. Sicuramente bisognerà migliorare da questo punto di vista per dare una svolta alla classifica.

SEI - I gol concessi dall’Inter nel primo quarto d’ora delle gare sin qui disputate in campionato. Cambia l’allenatore, ma i nerazzurri non perdono il (brutto) vizio di concedersi una partenza ad handicap. La lettura di questo dato numerico è sempre la stessa: l’Inter fatica a entrare in partita lasciando la manovra agli avversari. Peggio dei nerazzurri in Serie A solo il Cagliari che ne ha concessi 9.

SETTE - Le squadre che hanno fatto peggio dell’Inter nelle ultime otto gare (Torino, Atalanta, Hellas, Udinese, Cagliari, Parma e Cesena). I nerazzurri hanno raccolto nove punti dall’ottava giornata, poco più di un punto di media a partita. Ciò può essere sintomatico di un calo fisico e, se davvero fosse solo questo, la pausa non può che arrivare nel momento migliore.

OTTO - I duelli aerei sostenuti da Andrea Ranocchia che ne ha perso solo uno, ma sanguinoso, a centrocampo che ha portato al gol del raddoppio biancoceleste. La prestazione del capitano nerazzurro non è stata certamente delle migliori, anzi, ma c’è anche una buona dose di sfortuna se nell’unico contrasto aereo perso gli avversari arrivano in porta. Sicuramente non è tutto riconducibile alla cattiva sorte, ma in questo periodo ai centrali dell’Inter non si può dire che sono assistiti dalla dea bendata.

NOVE -  I gol segnati dall’Inter nell’ultima mezz’ora degli incontri sin qui disputati, grazie anche ai due messi a segno da Kovacic e Palacio. I nerazzurri nel corso della stagione dunque fanno vedere che dove non possono arrivare le gambe e le forze, arriva la volontà della squadra che in molte occasioni si è dovuta cimentare nell’impresa di rimontare in questa stagione.

DIECI - La posizione in classifica occupata nell’Inter dopo otto gare in casa. I nerazzurri hanno raccolto 12 punti, solamente 6 nelle ultime sei uscite, dopo le due vittorie consecutive su Sassuolo e Atalanta. La situazione è ancora peggiore in trasferta, dove i nerazzurri si collocano all’undicesimo posto, ma vista la caratura degli avversari affrontati fra le mura amiche era lecito aspettarsi qualche punto in più a questo punto della stagione.


Altre notizie