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Inter-Atalanta - Icardi si prende il 9, il pubblico il 2. Il 10 spiega gli errori

di Gianluca Scudieri

Roboante vittoria per l’Inter contro l’Atalanta dell’ex Gian Piero Gasperini che vince uno scontro diretto per l'Europa e si porta al quarto posto in attesa della gara della Lazio contro il Torino. Andiamo a ripercorrere la sfida di San Siro in questo appuntamento con “Da Zero a Dieci”.

ZERO - Dal 56° minuto in poi all’Atalanta non è stato concesso alcun tiro verso lo specchio della porta difeso da Handanovic, tre sono quelli complessivi. L’Inter ha annichilito i bergamaschi lasciandoli tramortiti e inermi, oltre che incapaci di generare anche solo una reazione di orgoglio quando la partita era terminata. Non consentire agli avversari di avvicinarsi alla tua porta quando il risultato è in cassaforte è un segno di forza ancora più grande di quando ciò avviene durante una partita tirata.

UNO - La parata di Berisha in tutta la gara, all’87° minuto su Eder. L’Inter ha tirato 8 volte verso la porta centrandola in 7 occasioni, una media altissima che alza la percentuale complessiva dei nerazzurri di precisione sotto porta: ora i nerazzurri sono andati a segno nel 32% dei casi.

DUE - Quella di ieri è stata la seconda gara per numero di spettatori a San Siro in questa stagione. Solo contro la Juventus (giocata di domenica alle 18) ci sono state più persone nell’impianto milanese. 59.359 erano i tifosi assiepati sulle tribune dello stadio Meazza: quale modo migliore per festeggiare il compleanno nerazzurro?

TRE - Nonostante due sconfitte contro Juventus e Roma l’Inter è la terza squadra per rendimento nelle ultime 8 gare di campionato totalizzando 18 punti sui 24 disponibili. Poche le battute d’arresto per i nerazzurri, pesanti ai fini della classifica, ma che non vanno a inficiare sul rendimento medio di questa squadra che è decisamente superiore rispetto alle ultime stagioni. 

QUATTRO - I passaggi chiave partiti dai piedi di Antonio Candreva (e sarebbero potuti essere di più se solo fosse stato più attento in alcuni contropiede). Quella di ieri per l’ex laziale è stata decisamente la migliore prestazione della stagione con i suoi due assist e le sue sgroppate che hanno mandato in confusione Spinazzola per tutto il corso della partita.

CINQUE - Le volte in cui in Serie A l’Inter ha vinto con un risultato di 7-1: l’ultima vittoria in casa risale al 25 marzo del 1956 contro la Sampdoria e anche in quel caso ci fu una tripletta, di Gino Armano.

SEI - Gli anni passati dall’ultima volta che l’Inter aveva ottenuto 2 punti di media a partita. Quest’anno i ragazzi di Pioli si attestano a 1.93 punti a incontro, con Leonardo alla 28^ giornata i punti erano 2 di media: da allora mai più i nerazzurri si sono avvicinati a quella soglia e, considerando l’inizio di questa stagione, la media mantenuta da Pioli è decisamente alta e competitiva.

SETTE - A Kessié e Gomez, i due uomini più attesi dell’Atalanta, sono stati sottratti ben 7 palloni. Specialmente  l’ivoriano è stato scippato per ben 5 volte della sfera e la maggior parte delle volte per gli interventi di Kondogbia che ha dettato legge nei confronti del talento atalantino. 

OTTO - I duelli aerei vinti dall’Inter nella gara di ieri e, dato ancora più interessante, nessuno è stato vinto dal pericolo pubblico numero uno in materia, vale a dire Andrea Petagna. I nerazzurri sono stati superiori in ogni aspetto del gioco, anche dove sulla carta dovevano soffrire gli avversari.

NOVE - I minuti passati dal primo gol al terzo di Mauro Icardi che ha steso l’Atalanta. Quella del rosarino è la terza tripletta più veloce di sempre in casa nerazzurra dopo quella di Meazza e di Lorenzi. 

DIECI - I gol realizzati dall’Inter in questo campionato nel quarto d’ora centrale del secondo tempo. Se si analizza l’ultima mezzora della gara i nerazzurri hanno segnato 25 dei 53 gol complessivi in quel lasso temporale, sintomo di una buona tenuta atletica, cosa che latitava nella prima parte di campionato. A posteriori si può tranquillamente dire che l’Inter ha sbagliato la preparazione estiva, checché ne dicano i responsabili e chi prova a difenderli.


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