L'Inter suona la nona, Icardi da sette. Problema quattro
Si chiude con una sconfitta il 2015 dell’Inter che contro la Lazio non riesce a mantenere le distanze sulle dirette inseguitrici, riaprendo, ancora di più, la lotta per le prime tre posizioni del campionato. In questo appuntamento con “Da Zero a Dieci” andiamo a ripercorrere quelli che sono stati i dati salienti del match di San Siro.
ZERO - In nessuna occasione, dal 2009/10 in poi, l’Inter si era presentata alla sosta natalizia con una difesa che aveva incassato solamente 11 reti. Bisogna tornare al primo anno di Mourinho per trovare lo stesso numero di reti subite. I nerazzurri, che hanno comunque preso due gol ieri sera, sono tornati affidabili in fase difensiva e questo è un ottimo punto a favore della banda di Mancini per il prossimo 2016.
UNO - Il punto di vantaggio su Napoli e Fiorentina, le più dirette inseguitrici dei nerazzurri. Non è riuscito Mancini nella serata di ieri a mantenere alta la concentrazione dei suoi dopo la settimana piena di eventi dedicati alle festività che possono aver inciso sul rendimento dei nerazzurri. L’Inter, comunque, rimane in vetta e soprattutto rimane in lotta per il terzo posto, obiettivo stagionale, ma è innegabile che la volontà di rimanere con un margine di sicurezza più ampio fosse l'obiettivo del Mancio.
DUE - Le espulsioni stagionali di Felipe Melo, la prima contro il Bologna, eccessiva, la seconda ieri sera figlia di un nervosismo non legittimato. Il brasiliano ieri sera ha confermato il basso stato di forma visto contro l’Udinese ed è andato in difficoltà contro i pari ruolo laziali. Prova a compensare con l’immensa grinta, ma si rende protagonista del rigore su Milinkovic-Savic e poi rovina totalmente la sua serata con il brutto fallo di Biglia.
TRE - I tiri totali di Ivan Perisic, di cui nessuno, però, nello specchio della porta. Il croato è apparso pimpante tanto da servire l’assist a Icardi per il momentaneo 1-1. Ancora pecca in precisione sottoporta, ma con il tempo e con il lavoro ci sono ottimi margini di miglioramento per l’ex Wolfsburg.
QUATTRO - I passaggi sbagliati da Mauro Icardi su 14 tentati nel corso della gara contro la Lazio. Spesso viene tacciato di non giocare per la squadra, ma il problema è un altro: Icardi cerca sempre la verticalità perché cerca sempre di rendere pericolosa l’azione dell’Inter. Se si analizzano questi quattro passaggi sbagliati si denota come siano tutti passaggi in uscita, spalle alla porta avversaria con cui Mauro prova ad imbeccare i compagni più liberi per far ripartire il contropiede. Se, per esempio, avesse fatto come Matri ieri sera, ossia giocare facilmente il pallone anche all’indietro per far salire la squadra, non solo questo dato sarebbe stato migliore, ma sicuramente anche la manovra nerazzurra ne avrebbe risentito.
CINQUE - I palloni sottratti a Milinkovic-Savic. Era lui la sorpresa in casa Lazio. Schierato al posto di Cataldi, il giocatore arrivato in estate ha dato estro e fantasia alla squadra di Pioli e, nonostante l’espulsione rimediata nel finale, è stato il compagno più cercato dai biancocelesti. L’Inter gli avrà sì rubato tanti palloni, ma Felipe Melo si è fatto ingolosire troppo nella ricerca di sottrargli il sesto e ha commesso il fallo del rigore decisivo.
SEI - Le volte in cui Mancini in casa ha perso per 2-1. L’ultima volta con cui l’Inter perse con questo risultato era la scorsa stagione, la gara contro la Juventus in cui i bianconeri, già campioni d’Italia, affrontavano l’Inter imbottiti di riserve.
SETTE - I gol di Icardi in questa stagione, tutti senza aver tirato rigori. Quattordici partite con sette reti vuol dire che l’argentino finisce sul tabellino una partita sì e l’altra no. Eppure c’è chi parla di un Icardi che non riesce più a segnare. Per dare un’idea, Icardi ha realizzato un gol su azione in più dell’entusiasmante Dybala, ma per lui non c’è alcuna crisi. Icardi non ha problemi a segnare, i suoi problemi sono altri, ma il bomber nerazzurro sta viaggiando sulle stesse cifre della scorsa stagione.
OTTO - I falli subiti da Jovetic e Perisic nei novanta minuti contro la Lazio. Se coloro i quali dovrebbero essere i fari della manovra offensiva vengono sistematicamente atterrati dagli avversari, anche il gioco dell’Inter non può che risentirne. Cinque i falli fischiati a favore del montenegrino, tre per il croato e altrettanti non fischiati da parte di Mazzoleni, ma questo dà l’idea del periodo di difficoltà che sta vivendo soprattutto Jovetic: senza poter giocare il pallone sparisce dalla partita e i tantissimi falli subiti non aiutano di certo.
NOVE - Le partite consecutive in cui l’Inter è andata a segno. Questo è un altro dato che esprime la pericolosità offensiva dei nerazzurri. Non un solo marcatore indiscusso come al Napoli o alla Fiorentina, ma un collettivo che ha dimostrato di essere in grado di perforare le difese avversarie, qualsiasi esse siano.
DIECI - Stevan Jovetic è un po’ l’assente in casa Inter in questa fase di stagione. Sembrava essersi ripreso dopo il gol di Udine, invece il montenegrino fa fatica ad entrare in partita, tanto poi da uscirne dopo poco più di dieci minuti dall’inizio della ripresa. Schierato da rifinitore alle spalle di Icardi, alla fine risulta giocare più prima punta lui che il rosarino, ma nemmeno questo riesce a fargli trovare vitalità nella manovra dell’Inter.