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Medel, sei perfetto! È un Vidic forza quattro. Zero e otto...

di Gianluca Scudieri

Nulla da fare per l'Inter. Al Castellani di Empoli i nerazzurri non sono andati oltre allo 0-0 contro i toscani ma, differentemente dagli altri pareggi contro le cosiddette “provinciali”, non possono lamentarsi del risultato, anzi. In questo appuntamento con “Da Zero a Dieci” andiamo a ripercorrere la gara di Empoli e il girone di andata dei nerazzurri.

ZERO – I gol segnati dalla squadra di Mancini nell'anticipo di ieri. Per la prima volta da quando si è seduto sulla panchina nerazzurra, l'Inter non ha trovato la via della rete, sebbene questo sia stato in più occasioni citato come il punto di forza dei nerazzurri. Nessun ridimensionamento, però, perché il Castellani in queste prime 19 giornate è stato un campo ostico per tutti e non segnare (questo è il quarto 0-0 consecutivo in casa per gli azzurri) non deve essere letto come un dato per forza negativo.

UNO – Il tiro in porta dell'Inter, di Hernanes, al 24° del primo tempo. Questo dato, legato a quanto già detto in precedenza fa capire come ci siano state difficoltà nel reparto avanzato. Sicuramente i nuovi arrivati Podolski e Shaqiri torneranno utili per sbloccare anche queste gare molto difficili su campi ostici.

DUE – Gli 0-0 dell'Inter nelle prime 19 gare. Curiosamente questo risultato si è verificato nella prima uscita stagionale in Serie A dei nerazzurri, contro il Torino, e ieri sera all'ultima del girone di andata. Altrettanto curioso come siano arrivati entrambi in trasferta e quando Icardi si è trovato a giocare come punta isolata. Si è soliti dire che tre indizi fanno una prova, ma in questo caso l'unico dato da poter prendere in considerazione è il terzo e Mancini dovrà lavorarci sopra.

TRE – I pareggi dell'Inter nelle ultime cinque giornate. Dopo quelli in rimonta contro la Lazio e la Juventus, arriva la terza “x” sulla schedina nerazzurra. Troppo presto per definire questa squadra quella degli X-Men, come già avvenne per una delle prime Inter di Mancini, ma la tendenza al pareggio dei nerazzurri potrebbe essere un problema quando si tireranno i conti nella volata al terzo posto.

QUATTRO – I tackle vinti da Nemanja Vidic. Altra prestazione positiva del serbo che contro la squadra di Sarri si trova a comandare il reparto arretrato prima al fianco di Ranocchia e poi affiancato, come contro il Genoa, da Andreolli. Pochissime sbavature dell'ex United che continua a ben impressionare e visti l'infortunio di Ranocchia e la squalifica di Juan Jesus, potrà mostrare tutto il suo valore in quella difesa a quattro che ormai conosce a memoria. Adesso si troverà a giocare con Andreolli sia contro il Torino che contro il Sassuolo, a meno che il mercato non regali un nuovo difensore centrale, ma per questo bisogna prima aspettare il responso degli esami strumentali di Ranocchia.

CINQUE – Le parate di Samir Handanovic. Il portiere sloveno continua a ben figurare in questa stagione, sebbene abbia corso qualche rischio in fase di disimpegno con i piedi. Le tante parate, alcune fondamentali su Pucciarelli, hanno salvato il risultato e consentito di portare a casa un pareggio che forse sta anche largo ai nerazzurri.

SEI – I palloni intercettati da Gary Medel. Come sempre uomo ovunque. Corre per due (ma anche per tre, quattro e cinque) e riesce quasi sempre a bloccare le avanzate degli azzurri o addirittura a stopparle sul nascere. A chiunque lo prenda di mira, giusto per aggiungere un altro dato statistico, nonostante abbia intercettato sei palloni e rubati 3 con dei tackle, ha commesso un solo fallo. Il giallo comminatogli per perdita di tempo gli farà saltare la gara di domenica contro il Torino: chissà che per allora non possa essere arrivato qualcuno in grado di sostituirlo, altrimenti Mancini potrebbe dover cambiare schieramento tattico.

SETTE – Le occasioni create da Podolski, Shaqiri, Kovacic ed Hernanes nei novanta minuti di Empoli. Chiariamo subito: non si tratta di chiare occasioni da rete, ma di passaggi che, se sviluppati meglio, avrebbero potuto concretizzarsi in un gol. Nella settimana di preparazione alla gara si è parlato di Fantastici 4 per l'attacco dell'Inter con Icardi al posto di Hernanes, ma per un quartetto di questa caratura creare sette potenziali occasioni da rete e non sfruttarne nemmeno è un peccato grave che potrebbe costare caro all'Inter in futuro.

OTTO – I punti, in caso di vittoria della Lazio, che separerebbero i ragazzi di Mancini dal tanto agognato terzo posto. In un girone con 8 pareggi e 5 sconfitte trovarsi, nel peggiore dei casi, a questa distanza dall'ultimo posto per la Champions League è un affare e quasi un regalo all'Inter che così non pagherebbe pesantemente il ritardo accumulato nella prima fase del campionato. Sempre per rimanere in tema con il numero 8, nelle prossime otto gare l'Inter deve sfruttare il calendario favorevole in cui affronterà Palermo e Fiorentina in casa e il Napoli in trasferta l'8 marzo. Infilare una serie di vittorie in questa fase potrebbe cambiare radicalmente la situazione dei nerazzurri, come si augura Mancini

NOVE – In attesa dei risultati di Milan, Sassuolo e Udinese, l'Inter rimane al nono posto, dietro al Palermo per la differenza reti. Piccola battuta d'arresto per i nerazzurri che adesso potrebbero perdere nuovamente posizioni in classifica, sebbene la stessa possa non allungarsi eccessivamente in virtù dello scontro diretto fra Napoli e Lazio di cui abbiamo già parlato.

DIECI – I falli subiti dall'Inter contro l'Empoli. La gara è sembrata tutto fuorché nervosa, sebbene i toscani abbiano reclamato per un rigore (che le immagini dimostrano non esserci), ma la direzione di Doveri è stata troppo fiscale e poco coerente a sé stessa. Per spiegarlo più chiaramente: è strano che una squadra che commetta dieci falli finisca la gara con un solo ammonito e l'Inter, che ne ha commessi 14, abbia due ammoniti di cui uno per comportamento antisportivo e non per gioco falloso. Il gioco troppo spezzettato non ha favorito le squadre e soprattutto lo spettacolo. Questa una pecca all'interno di una direzione corretta.


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