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Rocchi batte Niang (e non solo). San Siro ha un nuovo nemico. Appare Maicon! Contestazione: un superstite

di Fabrizio Romano

L'Inter torna a vincere a San Siro, contro il Parma, grazie al gol di Tommaso Rocchi. Analizziamo la gara... da Zero a Dieci.

ZERO cose buone proposte da Ezequiel Schelotto. Prestazione ai limiti del terribile per l'esterno italo-argentino: non indovina un appoggio, mai propositivo sulla fascia (sinistra, ma non a sua discolpa), sempre impreciso e svogliato. Si mangia un gol allucinante e viene giustificato dal dolore alla tibia. Meglio se fosse uscito prima. Anche perché zero sono anche gli applausi di San Siro: solo fischi per uno stadio che ci mette poco a crearsi in casa i nemici. Eccone un altro.

UNO è il dirigente che si salva dalla contestazione feroce di San Siro, almeno fin qui. Dopo Fassone viene martoriato Branca dalla Curva Nord, che però risparmia Piero Ausilio. Sacrosanto e giusto: non ha responsabilità, sta facendo il meglio e ha dimostrato quello che vale.

DUE gol in campionato per Tommaso Rocchi. Chi l'avrebbe mai detto, eppure la risposta del buon Tommaso è stata comunque decente, quantomeno all'altezza di un'Inter ormai allo sbaraglio come i dilettanti de La Corrida. Due gol in Serie A, battendo lo zero totale dello score di Mbaye Niang, Nicolas Anelka e Nicklas Bendtner. Giusto per fare tre nomi delle prime in classifica. La sua piccola soddisfazione se l'é tolta con la carica dei 101 gol.

TRE partite da vero Jonathan. Galeotta fu la prestazione in Inter-Tottenham; poi, brillantissimo contro la Roma e migliore in campo contro il suo ex Parma. Confeziona un assist per Rocchi da applausi, spinge in continuazione sulla fascia, si propone e crossa senza timori. A San Siro per una volta riappare a destra lo spirito di Maicon. Poi, si sfoga come neanche Pappalardo. Non fermatelo.

QUATTRO all'Inter del primo tempo. A San Siro gli sbadigli sconfiggono gli applausi, le occasioni sono rare e peraltro sfruttate male (vedi Schelotto). Quando Valdes fa tremare la traversa, il secondo anello verde si sveglia dal torpore. Meno male che poi Rocchi...

CINQUE partite alla fine di una stagione maledetta. Dove c'è un infortunio dietro l'altro e dove c'è voglia di un ennesimo cambiamento radicale. Anche il Parma è alle spalle: si può puntare adesso a un piazzamento in Europa League. Il minimo sindacale.

SEI al giovane Luca Garritano. Che torna in campo a San Siro e quantomeno si sbatte, ci prova, si propone anche per il gol per poi non essere servito. La domanda è una: perché non lanciare anche Forte? Chivu per Rocchi è stato un cambio da brividi. Largo ai giovani.

SETTE a Samir Handanovic. Perché se non ci fosse lui parleremmo di un'altra stagione. Guardate gli highlights e vi renderete conto di come questi punti sono - ancora una volta - soprattutto suoi. C'è bisogno di aggiungere altro?

OTTO è il numero di Rodrigo Palacio, assente che pesa tantissimo. Sembra fuori da un'eternità, sta già lavorando per rientrare. Puntando all'ultimo sprint per aiutare l'Inter e poi pensare all'anno prossimo. Fossero tutti come Rodrigo...

NOVE partite in campionato senza subire gol, per l'Inter. Decisamente poche. E infatti il dato delle reti incassate è preoccupante. Con il Parma, grazie a San Samir, si torna a tenere intonsa la rete. Che non fa mai male.

DIECI febbraio, l'ultima vittoria casalinga in campionato. Passano oltre due mesi e finalmente si torna a vincere a San Siro. C'è voluto il Parma morto e sepolto di Donadoni. Ma adesso non ci sono più attenuanti: l'Europa League va centrata. Mirare in basso non è da Inter.


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