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Caos Inter: anche la Curva Nord non ce la fa più

di Fabrizio Valenti

“Fateci fare un provino anche a noi….magari uno buono lo trovate. Di sicuro è interista”. Primo tempo di Inter Bologna. I nerazzurri stanno giocando l’ultima, in ordine di apparizione, partita scialba, senza mordente. Alla fine sarà l’ennesima sconfitta con selva di fischi, benchè Stramaccioni e Moratti paiano vivere nell’iperuranio e continuino a parlare di terzo posto. La Curva Nord espone uno striscione che sintetizza in poche parole lo stato d’animo dei tifosi nerazzurri. Sconsolati, amareggiati, forse nauseati, davanti a una stagione senza capo né coda. Dopo la figuraccia londinese con gli Spurs ci sarebbe molto da farsi perdonare. Tra l’altro, proprio il giorno prima di 105 anni fa, il 9 marzo 1908, nasceva l’F.C. Internazionale Milano. Insomma, di ragioni per scendere in campo e mangiare l’erba, come si dice in questi casi, ce ne sarebbero a iosa. Il pubblico, purtroppo, di segnali premonitori dell’ennesima figuraccia ne ha già avuti e parecchi. E così malgrado la serata tutt’altro che fredda, il Meazza presenta parecchi vuoti. Non va meglio in Curva dove, come avviene già da un po’ di partite, ci si ‘compatta’ per coprire i buchi che anche nel cuore del tifo nerazzurro ormai sono evidenti.

L’inizio, come al solito, è caratterizzato dai soliti cori d’incoraggiamento che però piano piano diventano meno convinti.  Troppa, d’altra parte, è la delusione per quanto si vede sul terreno di gioco. L’altra parte dello stadio già al 21' della prima frazione di gara, inizia a spazientirsi.  Dal primo arancio iniziano a partire le prime bordate di fischi. La Nord reagisce. Alla fine del primo tempo, quando, la contestazione si fa più vibrante, gli ultras nerazzurri rispondono con il classico “Forza  ragazzi” e l’altrettanto classico “E voi siete un pubblico di m…” rivolto a chi contesta.

Ma è più che altro una presa di posizione per dovere di parte. Sì, perché ormai anche in Curva e lo striscione di cui abbiamo scritto in apertura è la riprova, c’è la sensazione di aver superato il punto di non ritorno. Il gol di Gilardino con il fuorigioco sbagliato di Jesus e Zanetti è solo il degno copione di una gara che era giusto perdere. Il pareggio con gol allo scadere di Cambiasso di testa non avrebbe cambiato di granché le cose. Vedere scendere al Meazza,  in occasione del proprio compleanno, una squadra così scarica fisicamente e mentalmente e  in evidente stato confusionale è un peccato imperdonabile.

La Nord, in ogni caso, generosamente, non fa mancare il proprio apporto. Si sostengono i colori – perché ormai sono rimati solo quelli – fino alla fine. Si sospinge la  squadra. Guarin chiede il sostegno del pubblico in occasione di un calcio d’angolo e puntualmente arriva. Peccato che il Guaro poco dopo calci un corner a mo' di ciofeca che è la metafora di un partita giocata senza attributi. Finisce 1 a 0 per il Bologna. L’Inter torna a perdere al Meazza, l’ultima volta era il 23 settembre con il Siena.
Bordate di fischi e il saluto del Capitano alla Nord – che sa di un tantino di retorico, consetitecelo -  sono l’ultima immagine di un’altra serata davvero triste per i cuori nerazzurri. A questo punto la domanda sorge spontanea: giovedì sera al Meazza per con gli Spurs ci saranno più tifosi interisti o più ospiti?


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