A grande richiesta, va in onda Kill Mou
Le ‘manette’, alla fine, gliele hanno messe davvero: Josè Mourinho si è ‘guadagnato’ tre giornate di squalifica "per avere, nel corso della gara, contestato ripetutamente l'operato arbitrale con atteggiamenti plateali, in particolare mimando, al 35° del primo tempo ed al 10° del secondo tempo, 'le manette', con i polsi incrociati e le braccia rivolte verso il pubblico e verso le telecamere presenti ai bordi del campo; per avere inoltre, nell'intervallo, nel sottopassaggio che adduce agli spogliatoi, rivolto all'Arbitro ed agli Assistenti espressioni ingiuriose; per avere, infine, nel corso della gara, contestato ripetutamente la presenza dei collaboratori della Procura federale, collocatisi nei pressi delle panchine di entrambe le squadre; infrazioni rilevate dai collaboratori della Procura federale; con recidiva specifica reiterata". Beh, con una motivazione del genere, era inevitabile una stangata di questo livello.
Non basta. Il sabato di campionato è costato all’Inter, oltre a una brutta serata ricca di nervosismo e rabbia anche postuma, anche la perdita di quattro giocatori in vista della trasferta di Udine, persino oltre per due di loro. Cambiasso e Muntari salteranno i prossimi due turni, Cordoba e Samuel soltanto uno. Ma se per i due centrali non c’è nulla da aggiungere, sorprende la punizione per i centrocampisti, che in campo non erano (apparentemente) finiti sul taccuino di Tagliavento. Evidentemente il loro comportamento ha richiesto un intervento di Tosel, anche in questo caso esemplare. Pazienza, mi viene da dire, sembra la naturale conseguenza di Inter-Sampdoria. Al danno la beffa, penseranno in Corso Vittorio Emanuele, dove anche Oriali si è beccato un’inibizione fino all’8 marzo.
Due giorni dopo la serataccia di San Siro, con l’Inter che ha concluso in 9 la sfida contro la Sampdoria, ecco altre mutilazioni giudiziali nei confronti della squadra nerazzurra. A grande richiesta, aggiungerei io. Certo, le reazioni dei sopra citati sono state esagerate, di certo dettate da quanto accaduto sul rettangolo di gioco. Ma con queste decisioni il giudice sportivo, a mio modo di vedere, ha voluto calare la mannaia su una situazione diventata ‘fastidiosa’ a molti degli addetti ai lavori del calcio italiano. Kill Mou, insomma, e tre giornate sembrano l’antidoto ideale per tenerlo lontano per un po’ dal mondo del pallone. Con buona pace di tutti coloro che lo considerano una mosca bianca incapace di stare alle regole di un gioco imposto da altri. Mi spiace soprattutto per noi giornalisti, che pagheremo le conseguenze di questa sanzione e avremo ben poco da scrivere per le prossime tre settimane. Per il semplice fatto che Mourinho non parlerà e priverà i media delle sue perle, tanto fastidiose quanto utili a vendere. Saranno felici anche i direttori di gara, che hanno ‘invocato’ una punizione esemplare nei confronti del portoghese (altrimenti, sciopero!), diventato troppo opprimente con le sue accuse al movimento arbitrale. Accuse deliranti, come le ha definite il presidente dell’AIA, Nicchi.
Senza ombra di dubbio, lo Special One ha esagerato, ma le sue parole non nascono da una demenza senile galoppante, né da una qualsivoglia forma di schizofrenia: nascono da una pessima sensazione di persecuzione da parte dei direttori di gara (e del 'sistema', guardando più in alto), che da inizio anno (sbaglio o prima era tutto alquanto tranquillo?) stanno usando il pugno di ferro nei confronti della sua squadra. Nessuna pietà, insomma, massimo della pena per ogni imperfezione, un trattamento diverso rispetto ad altre squadre che inseguono la capolista, alle quali viene concesso evidentemente il beneficio del dubbio. Inutile entrare nuovamente in polemica, altrimenti alimenterei ulteriori proteste e offese da chi ci (mi) ritiene un piagnucolone. Applaudo inoltre il tempismo di chi ha preso queste decisioni: a due giorni dalla sfida di Champions League contro il temibile Chelsea, questo è il modo migliore per sostenere l'Inter a livello internazionale...
Mi limito ad aggiungere che adesso la decisione di Tosel farà la gioia di chi si è stancato del grillo parlante e lo vedrà tacere per un po’. Il tutto servirà a stemperare le tensioni, di certo, ma anche a rendere più interessante il resto del campionato. L’augurio va a chi trarrà vantaggio da queste sanzioni (non solo l’Udinese, sia ben chiaro), affinché sappia sfruttarle a dovere, altrimenti renderà inutile certi provvedimenti…