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A S. Siro vietato fallire. Eto'o, sogno di mezz'estate. Milito, sorriso importante

di Riccardo Gatto

E' arrivato il momento. Qualcuno tornerà dal mare, altri invece le vacanze le hanno terminate da un tempo. Destinazione San Siro, per vedere l'Inter dal vivo. Le vacanze sono un ricordo per i nerazzurri, con Mazzarri si suda già da oltre un mese. Il lavoro dell'allenatore toscano è stato duro, importante, per sopportare le fatiche di una stagione che si preannuncia complicata ma soprattutto difficile da decifrare in anticipo. Difficile perché sulla carta l'Inter ha una squadra competitiva, probabilmente non da vertice ma comunque in grado di raggiungere l'Europa che conta. Anche le altre squadre si sono rafforzate però, spendendo anche di più sul mercato. E dunque parte una Serie A strana ma equilibrata, con il Milan che subito parte perdendo col Verona. 

L'Inter domani sarà chiamata a rispondere al risultato dei rossoneri, dimostrando che non esistono sì gare semplici, ma che San Siro è un fortino inespugnabile. Mazzarri con il Napoli ci è riuscito, spinto dal tifo dei suoi sostenitori. E il passaggio in conferenza stampa in cui si sottolinea l'importanza di avere sempre il pubblico dalla propria parte non è casuale. L'ultima rifinitura, intanto, ha sciolto i dubbi. Alvarez giocherà da titolare, Kovacic scalpita e Taider partirà probabilmente dalla panchina. Palacio è titolare, in attesa del rientro a tempo pieno di Milito. Già, il Principe. 45 minuti per scacciare via quei brutti secondi di Inter-Cluj. Era il 14 febbraio. L'argentino è tornato, un tempo a ritmi blandi con la Primavera di Salvatore Cerrone. La paura è alle spalle, un contrasto fa capire che non c'è la sofferenza psicologica per una possibile ricaduta non c'è. Adesso un test, durante la sosta per le Nazionali. E la Juventus nel mirino. 

Milito, Palacio, Icardi e Belfodil. Un reparto d'attacco piuttosto concreto e importante. Le difficoltà di una stagione però sono dietro l'angolo, e dunque l'idea di arricchire la squadra è lecita. Un sogno, porta in Russia. E risponde al nome di Samuel Eto'o. L'Inter l'ha lasciata nel 2011, dopo aver vinto la Tim Cup. Milano, però, non l'ha lasciata mai. C'è la famiglia, c'è un pezzo di vita. E dunque un sogno economico rivederlo in nerazzurro, che può diventare realtà se per una volta si mette da parte il portafogli. L'Inter offre un biennale al camerunese, lo aspetta. Non è un obiettivo, può diventare però una ghiotta occasione. Il sogno di mezz'estate. Ma ora si alzi il sipario, arriva il Genoa. Si parte. 


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