Accogliamo con gioia il ritorno del figliuol prodigo
Contro la Fiorentina è stata una di quelle partite il cui destino sembra segnato dall’inizio. Ti basta assistere a tre, quattro, magari cinque palle gol gettate al vento per arrivare con il pensiero al finale: un deludente pareggio o una vittoria rocambolesca arrivata per il rotto della cuffia grazie a un episodio fortuito. Fortuna ha voluto che a San Siro si concretizzasse il secondo scenario, con immensa gioia del popolo nerazzurro, che dopo aver tanto imprecato le polveri bagnate (con quella pioggia…) di Milito ed Eto’o, alla fine può festeggiare un successo più che meritato, anche se arrivato solo grazie a un rigore concesso a 6’ dalla conclusione. Tanto basta ai nerazzurri per allungare a +8 sulla Juventus, candidata numero al ruolo di anti-Inter, proprio prima dello scontro diretto dell’Olimpico di Torino, probabilmente l’ultima chance bianconera per tenere vivo questo campionato.
Chiaro, la strada che porta al quinto scudetto consecutivo è ancora lunghissima, oltre che costellata di ostacoli, ma non c’è nulla che mi impedisca di essere ottimista in vista del futuro, in Italia come in Europa. La squadra è viva, pimpante, contro la Fiorentina ha creato molto e ha dimostrato di potersela giocare anche iniziando con tre punte, solitamente un tallone d’Achille della gestione Mourinho. Il risultato poteva essere ben diverso, ma considerando la clamorosa palla gol occorsa a Gilardino (che numero il Gila!) a 10’ dal termine anche un banale 1-0 è uno score che va accolto con entusiasmo. Dopotutto, sono sempre 3 punti. La mira si aggiusterà sin dalla prossima volta, ne sono sicuro. Godiamoci dunque questo primato rafforzato, ma non solo.
Abbiamo motivo di sorridere anche per il ritorno del figliuol prodigo, Ricardo Quaresma, il classico coniglio estratto a sorpresa dallo Special One. Finora il tecnico si era ben guardato dal lanciarlo in campo a San Siro, onde evitargli ulteriori critiche. Chissà come mai ha scelto la partita contro i viola per restituirgli una maglia da titolare, che il portoghese non indossava da tempo immemore. Ebbene, non credo di esagerare se dico che il Trivela è stato il migliore tra i nerazzurri in tutto il primo tempo, tra i migliori alla fine. Dribbling, scatti, tiri, buona copertura. Quaresma ha fatto vedere davvero ottime cose e si è guadagnato gli applausi del pubblico interista, parte del quale ha accolto con scarso entusiasmo il suo ritorno nell’undici titolare. I fatti però hanno dato ragione a Mou, che ha dato credito al connazionale ed è stato ripagato alla grande. Bene così, anche perché la prestazione dell’esterno è un segnale importante, da prendere in seria considerazione per il futuro. Questo non significa che sia tornato il giocatore per il quale Mourinho ha chiesto un pesante sforzo economico alla società, una rondine non fa primavera. Ma di sicuro questa rondine fa ben sperare in vista del futuro. Magari gennaio potrebbe essere il mese della sua crescita, più che del suo addio…
Chiusura dedicata a Balotelli. Non so bene cosa sia accaduto (anche se temo di saperlo...), per quale motivo Mou abbia deciso di lasciarlo fuori dalle convocazioni di Inter-Fiorentina. L’allenatore ha parlato di una sua decisione, mi chiedo cosa l’abbia spinto a rinunciare a un giocatore il cui contributo ultimamente è stato importante. Nessuna polemica al momento, nessun caso, mi piace pensare che lo Special One abbia voluto solo preservarlo dopo i fiumi di parole sul caso razzismo, tenendolo lontano dai riflettori per una volta. Se è vero, come lui stesso dice, che è lui il miglior psicologo di SuperMario, sarebbe una conseguenza logica. Purtroppo però, pur pensando positivo, conoscendo il rapporto conflittuale tra i due temo che la realtà sia ben altra...