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Accuse, difese e arringa finale: oggi sono l'avvocato di Mancini

di Filippo Tramontana

Chi ha la sfortuna di seguirmi in tv sa che in questi mesi ho discusso anche animatamente con molti colleghi, ospiti, opinionisti e tifosi. L’argomento? Sempre lo stesso: Roberto Mancini. Qualcuno mi ha accusato di non capire nulla, altri di essere poco obiettivo per la stima che mi lega al tecnico jesino, altri di non tenere alla causa nerazzurra se insistevo così tanto a difendere un allenatore che non è riuscito a raggiungere il terzo posto. Io però ragiono in maniera diversa. Non sono influenzato dalla stima che ho per Mancini e non difendo la causa a prescindere. Ho cambiato idea su molti argomenti nella mia vita e il calcio non fa eccezione. Per spiegare meglio il mio pensiero proverò a “mascherarmi” da avvocato difensore rispondendo ad ogni accusa arrivata in questi ultimi mesi.

ACCUSA: Mancini ha fallito l’obiettivo terzo posto e per questo non è all’altezza del progetto. Deve essere sostituito anche perché pesa sulle casse di Thohir dato che ha un ingaggio pesantissimo per il periodo attuale della società.

DIFESA: Può essere accettata la tesi del fallimento dell’obiettivo in campionato. L’Inter aveva come target il terzo posto e il ritorno in Champions e lo ha solo sfiorato. Ma un attento osservatore non può fare a meno di notare e considerare anche altre cose. L’obiettivo sarebbe stato possibile in caso di stagione pessima da parte di una delle tre che ci sono arrivate davanti. Ma alla fine Roma e Napoli hanno superato gli 80 punti, quota impossibile da raggiungere per una squadra nuova, poco rodata (a differenza delle tre davanti...) e senza campioni assoluti. Basti pensare che l’anno scorso la Roma si piazzò seconda con 70 punti e la Lazio terza a 69. L’Inter è migliorata tantissimo rispetto all’anno scorso e con 67 punti in un campionato come quello scorso sarebbe stata in corsa per un posto Champions fino all'ultimo.

ACCUSA: Mancini non ha dato gioco e anima alla squadra che spesso si è persa in un bicchier d’acqua e ha buttato via punti con le piccole.

DIFESA: Quali squadre possono dirsi libere dai passi falsi? Quali squadre possono vantarsi di aver fatto percorso netto? Ve lo dico io: nessuna! Neppure la Juventus. Ogni squadra ha avuto i suoi alti e bassi che le sono costati comunque qualcosa. La Juve a inizio anno ha fatto disastri, la Roma ha dovuto cambiare allenatore, il Napoli campione d’inverno ha vissuto un momento drammatico grazie a cui ha dovuto dire addio allo scudetto. Poi i valori delle singole rose e degli anni di rodaggio vengono fuori e la classifica mai come in questa stagione li rispecchia pienamente. La Juve vince dopo 4 scudetti in fila, il Napoli arriva secondo dopo tanti secondi e terzi posti, la Roma arriva terza dopo due stagioni da vice campione. L’Inter? I nerazzurri con Mancini si piazzano quarti (mica decimi!!) e ottengono il miglior risultato degli ultimi 5 anni!

ACCUSA: Mancini ha cambiato 13-14 giocatori e ha preso quello che ha voluto. Doveva fare meglio. Ha avuto carta bianca.

DIFESA: Questo è il punto più assurdo a mio avviso. La squadra DOVEVA essere ribaltata perché non all’altezza (lo dicono i risultati passati non io...). Forse c’è chi si è dimenticato cosa “tirava dietro” ai vari Kovacic, Guarin e Ranocchia. Mancio ha di fatto ricostruito la squadra in una sessione di mercato dovendo spendere quello che incassava, quindi con pochissima disponibilità di tempo (perché le trattative non si concludono in un giorno...) e denaro per trattare. Ha cambiato 11-12 giocatori di cui alcuni erano punti di domanda, altri diritti di riscatto e altri giocatori potenzialmente forti. Chi dava sicurezze a inizio anno? Miranda e forse Perisic. Gli altri? Jovetic non giocava da due anni, Lijajc era un panchinaro a Firenze e a Roma, Murillo una scommessa, Telles un buon potenziale, Melo un “regista” last minute da 2 milioni di euro di cartellino. Kondo un investimento per il futuro ed Eder un ottimo attaccante che mai aveva giocato però in una big. Voi pensate davvero che se Mancini avesse potuto muoversi liberamente sul mercato e prendere “quelli che voleva lui” non avrebbe optato per campioni fatti e finiti o che almeno potessero dare più garanzie ed esperienza ad alti livelli? Ma, Kondogbia a parte, non poteva comprare big perché i soldi mancavano. Certo, se avesse preso Iniesta, Ibra, Pique etc etc avrebbe dovuto vincere lo scudetto ma se aprite gli occhi vi accorgerete che il regno di “Fantàsia” esisteva solo nel libro “La Storia Infinita”.

ARRINGA: Io mi tengo con orgoglio e gelosia Mancini, perché è garanzia di competenza, non di infallibilità come vorrebbe qualche utopista. Mancio ha costruito a zero nella sua prima avventura all’Inter un blocco che poi sarebbe stato titolare del Triplete. Ha vinto dappertutto e si è preso la briga (di cui non aveva bisogno) di ricostruire un’Inter disastrata mettendoci la faccia e la sua competenza. Dobbiamo solo ringraziarlo.Ma nel calcio si sa che la pancia è più forte della testa.


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Domenica 15 dicembre