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Addio Radja. Ma per sostituire il belga non bastano Sensi e Barella

di Alessandro Cavasinni

Beppe Marotta non ha usato giri di parole: "Icardi e Nainggolan sono fuori dal nostro progetto". Traduzione (nemmeno troppo complicata): l'argentino e il belga sono sul mercato e l'Inter è pronta a trattare con chiunque volesse proporre offerte serie. Patti chiari e amicizia lunga. Evidentemente, Antonio Conte intende ripartire senza strascichi di alcun tipo dal recente passato e sterilizzare lo spogliatoio, anche a costo di rimetterci a livello economico. Ma non a livello tecnico, questo no. E allora se con Lukaku più Dzeko al posto dell'ex capitano si può ben dire che i nerazzurri ne escano rafforzati (ma chiaramente bisogna chiudere tutti gli affari in questione prima di ufficializzarli come tali), lo stesso non si può fare per il centrocampo.

L'addio di Nainggolan va metabolizzato. Sensi e (verosimilmente) Barella sono due innesti funzionali e futuribili, ma certamente non possono sopperire alla mancanza del Ninja. L'ex giallorosso era l'unico centrocampista in rosa ad avere personalità da leader, peculiarità tattiche rare e svariati gol nelle gambe. Caratteristiche che non si ritrovano nel roster attuale in nessun altro mediano.

Nonostante un'annata balorda per quanto riguarda l'aspetto fisico, Nainggolan si è rivelato decisivo in più di un'occasione e, anche a mezzo servizio, ha saputo guidare la squadra. Dinamiche extra-calcio, a quanto pare, lo condurranno lontano da Appiano Gentile. Peccato. A questo punto, però, l'auspicio è che la dirigenza abbia già in mano qualcuno in grado di poterne raccogliere l'eredità. E qui parliamo di un elemento di livello alto, quello che serve per completare il reparto. Servono gol, inserimenti, cazzimma e qualità. Serve gente del calibro di Rakitic, Milinkovic-Savic, Vidal Van de Beek, tanto per rendere l'idea. Questi sono i profili che, ragionevolmente, dovrebbero far parte della lista di Marotta e Ausilio. Da qui dovrebbe venire fori il nome buono per il post-Radja.

In difesa è stato preso Godin, in attacco dovrebbe arrivare Dzeko. L'indirizzo è chiaro: un innesto di spessore internazionale per ogni reparto. Manca quello a centrocampo. E da questo tassello passerà molta della credibilità della nuova Inter di Conte.

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Domenica 15 dicembre