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Alla faccia della crisi

di Guglielmo Cannavale

Dopo la sconfitta contro il Siena l'Inter sembrava giunta al capolinea. Due gol subiti, sogni infranti e un tabù San Siro ancora da sfatare. 180 minuti dopo, i nerazzurri sono al terzo posto in classifica pari alla Lazio, a meno quattro dal duo Juve-Napoli. E' cambiato tutto, a livello di classifica e di entusiasmo. Perché se dopo la sconfitta contro il Siena Stramaccioni era 'sulla graticola' e l'Inter veniva considerata in crisi come il Milan, ora si parlerà di Scudetto e di anti-Juve. E' cambiato tanto anche in campo, a partire dal modulo, ma non così tanto. 

L'Inter non era da buttare via prima, non è una corazzata oggi. Ma è sulla strada giusta, la strada del lavoro. Il 3-5-2 si può ancora migliorare, ma sta già dando buoni risultati. La Fiorentina era una delle squadre più in forma del campionato, a San Siro per meriti dell'Inter e per demeriti propri non l'ha dimostrato. Sarà stata forse la stanchezza psicologica dopo la loro sfida della vita contro la Juve, ma i Viola non hanno espresso un gioco brillante, il possesso spalla era alla lunga sterile. L'Inter ha fatto la partita che doveva fare, senza dominare e soffrendo, anche in superiorità numerica. Ma ha portato a casa i 3 punti in quello che può essere considerato un big match e ha sfatato il tabù San Siro. Ora si può guardare avanti con quell'ottimismo che mancava dopo domenica scorsa. 

Importante è stato il turno infrasettimanale contro un modesto Chievo per ridare fiducia ai nerazzurri. E così con sei punti in due partite l'Inter si riaffaccia nelle zone nobili della classifica: ora la cosa peggiore che si possa fare è parlare di Scudetto e di anti-Juve. Soprattutto nella settimana del derby e con una trasferta lontanissima da affrontare in Europa Leage. L'Inter deve continuare su questa strada, migliorando sempre di più come ha fatto negli ultimi giorni. Rispetto alla gara di mercoledì sono stati fatti passi avanti, è cambiato anche leggermente il modulo, con Coutinho alle spalle di due punte e non più tre centrocampisti centrali. Il brasiliano ha giocato bene, ha ispirato l'azione del rigore con una discesa in slalom e ha dimostrato di poter essere pericoloso. Ha finito la benzina nel secondo tempo, obbligata la sostituzione.

Si conferma trascinatore Antonio Cassano: oltre al gol anche molto di più, compreso l'incitamento ai tifosi da capo-ultrà. E' lui il trascinatore dell'Inter con quattro gol e tanti asssist: vive un momento magico (sua moglie aspetta il secondo figlio). Il tutto a una settimana dal derby contro chi l'ha venduto in cambio di Pazzini (e 7,5 milioni all'Inter). E non si sente neanche l'assenza di Sneijder, anzi: senza l'olandese l'Inter è parsa con le idee più chiare davanti e più compatta. Certo, se Milito avesse segnato almeno un altro gol (ha sprecato due occasioni clamorose, oltre a una spettacolare traversa, che ancora trema) la partita sarebbe potuta essere anche più tranquilla. Soprattutto vista la superiorità numerica nel secondo tempo. Ma per chi sembrava sull'orlo del baratro solo sette giorni, sembra incredibile volare così in alto. A patto, ovviamente, di non scottarsi coi propri sogni. 


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