Altro che scudetto...
Hai voglia a fare analisi tattiche quando vedi una partita come quella dell'altra sera all'Allianz Stadium, con l'Inter che comanda per un tempo, picchia sulla traversa a inizio ripresa e poi si vede trafiggere al primo tiro in porta concesso alla Juventus. In contropiede. A casa sua. Raggelante.
Scoramento: questo lo stato d'animo di quei tifosi interisti che ieri mattina si sono alzati dal letto ripensando ai 90 minuti di Torino. Perché un conto è venire battuti da un avversario superiore e che ha legittimato il successo, un altro tornarsene a casa con un ko avendo la sensazione di aver gettato alle ortiche l'ennesima occasione per svoltare in modo definitivo l'annata. E a questo punto si staglia sullo sfondo l'ombra di una stagione sull'altalena: gioie e dolori in alternanza senza soluzione di continuità. Male malissimo pensando al potenziale della squadra, specialmente a livello domestico.
L'urna di Nyon per una volta è stata clemente con i nerazzurri: il Porto è avversario di valore, più o meno dello spessore dell'Inter considerando la storia recente in Champions League, ma è evidente che non si tratta né del City né del Real. Quindi tosto sì, ma anche giocabilissimo. Febbraio è lontano, passerà una vita calcistica prima di arrivare al doppio impegno contro gli uomini di Conceiçao. Intanto c'è un campionato da rianimare, riallacciando il discorso interrotto dai due gol bianconeri. Il peccato originale resta sempre quello: l'Inter non fa gol. O meglio: segna troppo poco rispetto a quanto prodotto. Il rapporto più o meno è un gol ogni cinque palle-gol nitide create. Così non se ne esce e non si va lontano. La classifica, infatti, lo testimonia. E testimonia anche una fase difensiva da brividi lontano dal Meazza, magari anche perché il calendario finora ha messo le sfide più complicate proprio in trasferta. Per cui non è così scontato che la differenza sia solcata dal fattore trasferta.
Domani il Bologna, domenica l'Atalanta e poi spazio ai Mondiali. Scudetto? L'Inter ha già sbagliato troppo, l'obiettivo realistico è entrare nei quattro posti e sarà tutt'altro che scontato vedendo la concorrenza. Ci sarà da lottare e, soprattutto, ci sarà da aggiustare la mira. Aiuterà probabilmente il ritorno di Lukaku, ma è tutta la squadra che deve darsi una svegliata e capire che nulla è concesso per diritto acquisito. Fame e applicazione non devono mai mancare. E questo gruppo, purtroppo, spesso se ne dimentica. Altro che scudetto...