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Alvarez, la chiave di volta tattica

di Adriano Bacconi

L'Inter allunga la striscia positiva e recupera posizioni alimentando le prime speranze di poter quanto meno arrivare presto in zona Champions.
Della partita col Lecce rimangono impresse soprattutto due cose: l'efficacia degli esterni e la partita di Alvarez.
Maicon e Nagatomo hanno lavorato ai fianchi la timida difesa di Cosmi creando palle gol in serie. I cross del brasiliano, quasi tutti tagliati e alti per le acrobazie di Pazzini, quelli del giapponese rasoterra all'indietro per il compagno che arrivava a rimorchio.
La cosa impressionate è che i due non avevano bisogno di assistenza per essere pericolosi. Cuadrado troppo leggero e troppo propenso a spingere per sopportare l'effervescienza offensiva di Nagatomo. Brivio troppo timido e rinunciatario per uno come Maicon.

Dicevamo poi Alvarez. E' andato a corrente alternata nella prima parte della partita quando nel 4-4-2 ha caraccolato sulla corsia sinistra. Ma il suo rendimento è schizzato verso l'alto quando Ranieri, nella ripresa, ha deciso di passare al 4-3-1-2 facendolo muovere tra le linee. Le sue accelerazioni hanno scardinato la difesa (per altro abbastanza fragile di suo) del Lecce e alcuni suoi suggerimenti sono stato particolarmente illuminanti. Poi la ciliegina sulla torta del gol.
Ma attenzione anche contro il Lecce si sono viste le solite difficoltà di costruzione del gioco con pericolosi passaggi orizzontali e troppi affanni quando gli ospiti decidevano di affondare il colpo.
Comunque rimessa a posto la classifica ora Ranieri avrà tempo di pensare anche a questi problemi. Intantatalanta Natale sarà un pò più dolce...


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