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Battere un interista per ripartire. Mea culpa su Handanovic, Ausilio al lavoro

di Maurizio Pizzoferrato

Si ricomincia, finalmente. Dopo la fine di Inter-Lazio abbiamo iniziato a contare i giorni che mancavano alla ripresa del campionato, troppi dopo una sconfitta che ha fatto male, molto male nonostante il primato solitario in classifica fosse ancora realtà, seppur con le distanze dimezzate dalle inseguitrici, Juventus in testa. Dopo la settimana passata al caldo di Doha, condita con la prestigiosa amichevole con il Paris Saint-Germain, l'Inter vuole e deve ritrovare il feeling con la vittoria su un campo che attualmente è tra i più ostici.

Dopo un inizio che sembrava il preludio ad una malinconica retrocessione, l'Empoli di Giampaolo ha iniziato a macinare gioco e risultati ed ora è ottavo con ventisette punti, uno in meno del Milan, quattro vittorie nelle ultime quattro partite. Giampaolo meglio di mago Sarri. Sono contento per Marco Giampaolo, bravo allenatore dagli occhi tristi, ma con l'Inter nel cuore, grazie anche al papà, come abbiamo appreso ieri leggendo una bellissima intervista firmata dal collega Andrea Elefante sulla Gazzetta dello Sport. Ma oggi i sentimenti non conteranno, oggi al Castellani sarà dura, lo scorso anno nella tana dell'allora squadra di Sarri non abbiamo visto palla e solo la sterilità dell'attacco empolese evitò una meritata sconfitta. Che Inter vedremo dopo la lunga sosta e la settimana passata in Medio Oriente? La squadra sembra serena, vogliosa di dimostrare come la sconfitta con la Lazio sia stato solo il classico incidente di percorso che invece continuerà radioso.

Intanto ieri è giunta un'ottima notizia: il rinnovo fino al 2019 del contratto di Samir Handanovic. Tante critiche sono piovute sul portierone sloveno durante la sua militanza nerazzurra, anche il sottoscritto ha qualche volta sottolineato come Samir non rientrasse probabilmente tra i grandissimi portieri che hanno da sempre caratterizzato la gloriosa storia dell'Inter. Faccio mea culpa e ritiro tutto. Handanovic è un grandissimo, tecnicamente e umanamente. Ha sbagliato e continuerà a sbagliare, come tutti i grandi portieri, ma questo primato in classifica finora è in gran parte merito suo. E allora ben venga il rinnovo per lo sloveno dallo sguardo che infonde sicurezza ai compagni e disorienta i tiratori avversari.

Ma siccome siamo l'Inter, non poteva mancare la notizia che piace tanto a chi ci vuol male. Questa volta il protagonista è Marcelo Brozovic che avrebbe passato il Natale guidando senza patente e con un tasso alcolemico non consentito. La cosa, in realtà, sembra meno grave di come sia stata presentata dai giornali croati, anche Mancini ha ridimensionato l'accaduto in conferenza stampa, ma è chiaro che preferiamo Brozo in versione Epic e soprattutto quando mette la palla all'incrocio come contro il Cagliari in Coppa Italia e a Udine in campionato.

Tornando a cose più serie, speriamo che il mercato di gennaio, apertosi ufficialmente, non distragga più di tanto i giocatori. Si concentri la società ad operare al meglio, raccogliendo gli input del tecnico che sa come si fa. La sa così lunga il Mancio rispetto al mercato di riparazione che ieri ha apparentemente spento i facili entusiasmi ricordando come solo un notevole esborso economico garantirebbe l'arrivo di giocatori in grado di fare da subito la differenza in chiave scudetto. Ma poi ha aggiunto che il rispetto del Financial Fair Play impedisca all'Inter di impegnarsi in cifre folli e quindi tanto vale mantenere il più possibile questo organico che si è rivelato competitivo.

A mio avviso la verità sta nel mezzo. Il buon Ausilio sta già lavorando di fino, è vero che alla Pinetina non potrà arrivare Cristiano Ronaldo, ma qualcosa di sostanzioso sarà fatto, sfruttando magari anche qualche uscita importante. Però Mancini, con quelle parole, vuole comunque responsabilizzare al massimo chi attuamente veste la maglia nerazzurra e che ha contribuito a riportare l'Inter in testa alla classifica dopo ben diciassette paertite giocate. Nessuno lo pronosticava.

Oggi torna a parlare il campo, cinque squadre sono al vertice della classifica nel giro di quattro punti. Rispetto alla modalità piazzamento in Champions League, compreso preliminare, due rimarranno con il cosiddetto cerino in mano. Sappiamo come molti critici pensino che una delle due sarà proprio l'Inter che vince, ma non convince e che anzi, la Lazio ha detto che può pure perdere. Giusto quindi mantenere il gruppo concentrato, cattivo, affamato, conscio della propria forza, ma anche dei propri limiti e quindi umile, per non scendere in campo in modo dissennato come lo scorso 20 dicembre. Ma è passato tanto tempo, addirittura un anno. Ricordare per dimenticare. Dimenticare per ripartire.

Mancini, come da tradizione, ha ufficializzato cinque nomi per la sfida del Castellani: Handanovic, Miranda, Murillo, Medel e Ljiajic. Io aggiungo Icardi (che anche quest'anno andrà in doppia cifra) e Kondogbia che, terminato il periodo di apprendistato, potrebbe risultare l'elemento in grado di fare la differenza. Siamo in ballo, giochiamocela. A partire da oggi contro l'Empoli dell'interista Giampaolo.


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Domenica 15 dicembre