Black (and blue) Mirror
Come posso aiutarti? La domanda apparsa senza preavviso sullo schermo del cellulare di Luciano Spalletti, in coda all'intervento del dopo-gara di Inter-Roma 1-1, è quella classica formulata dal premuroso Siri a tutti gli utenti di iOS. L'assistente digitale sviluppato dalla Apple Inc. ha fatto capolino inavvertitamente nella discussione, provocando in questo caso un siparietto divertente con i giornalisti di Sky Sport che, prontamente, hanno colto la palla al balzo per incalzare il tecnico nerazzurro suggerendogli: "A Siri potevi dirgli di comprartene un altro dopo Rafinha" Nell'ilarità generale che provoca l'intervento della tecnologia quando non necessariamente richiesta, l'allenatore di Certaldo – dopo essere stato allo scherzo ammettendo di dialogare spesso con il software – è tornato nel 'personaggio' proseguendo con il solito mantra dell'arrivare alla qualificazione in Champions League senza aiuti esterni: "Bisogna arrivare da soli, come ho sempre detto. Non bisogna aspettarsi che i direttori portino a casa gente. Le soddisfazioni e le vittorie ce le portiamo a casa da soli".
Insomma, un trailer involontario della prima puntata di Black (and blue) Mirror, la serie antologica prodotta da Charlie Broker rivisitata in chiave nerazzurra. Il protagonista, neanche a dirlo, è Luciano da Certaldo, un uomo che i media descrivono sull'orlo di una crisi di nervi per colpa degli sbalzi troppo grossi che regala la sua squadra ad ogni uscita da un mese e mezzo a questa parte: da sei partite di campionato, infatti, Icardi e compagni non portano a casa l'intera posta in palio, denunciando un problema congenito in zona gol che ora ha solo deciso di manifestarsi al mondo. La situazione di crisi, innegabile dal punto di vista dei risultati, viene acuita da un mercato che ha sì colmato numericamente le lacune difensive, ma non ha ancora portato in dote il colpo di sostanza a centrocampo, il legante che trasforma l'azione da difensiva in offensiva. Che non può certamente essere Rafinha, cintura di pelle pregiata che va a impreziosire esteticamente i pantaloni di tela che restano comunque sgualciti da una stagione logorante. E ora per Spalletti la misura sembra essere piena: "Io non mi sono mai lamentato con questa società e avrei anche qualche possibilità di farlo. Nel mezzo ci vorrebbe qualcuno che abbia il livello di calcio di poter lottare per dei primati importanti", ha detto a chiare lettere alla Rai domenica sera. Lo ha dichiarato pubblicamente per non nascondere la sua insoddisfazione davanti ai tifosi, ai quali è sempre bene raccontare la verità. Senza accampare alibi, si intende, ma pur sempre rimarcando in che condizioni sta lavorando a quattro mesi dalla fine della stagione, con Lazio e Roma che agognano al terzo-quarto posto come se fosse il Santo Graal.
Nulla di nuovo sul fronte occidentale, pardon orientale: il filo diretto con Suning si è interrotto sull'affare Ramires, un giocatore di gamba che se in condizione potrebbe far ritornare a posto molti dei pezzi del puzzle nerazzurri che si sono sparpagliati al primo filo di vento. Ma intanto il 'come posso aiutarti?' del telefono di Spalletti continua ad avere la voce di una donna che non esiste, e chissà se avrà mai l'accento cinese di Zhang Jindong da qui al 31 gennaio.
In attesa di telefonate da Nanchino, nella settimana che porta alla sfida con la Spal, alias il nuovo appuntamento in cui non è contemplato altro epilogo diverso dalla vittoria, mister Luciano può continuare a consultare la sua amica digitale chiedendole cosa fare per tornare al successo, formulando le più svariate richieste. Dal 'chi prende l'Inter?' a mo' di Luciano Ligabue, al 'come far tornare l'Inter al successo?' sperando di trovare un tutorial su Youtube.
L'epilogo, ancora tutto da scrivere, passerà anche dal turning point del 'Paolo Mazza', laddove l'unica tecnologia in uso sarà il Var, il mezzo che ha portato il calcio nel futuro senza renderlo distopico. Al contrario dello scenario che potrebbe prospettarsi se una società di calcio gloriosa come l'Inter rimanesse senza l'Europa che conta per il sesto anno consecutivo.