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Bologna+asterisco combo straziante. Ma c'è tempo per valorizzare questo punto

di Fabio Costantino

Ultime 6 partite con bilancio in parità (2 vittorie a testa e 2 pareggi), ospiti sempre in gol al Meazza dal 3-0 del 2010 e, inevitabilmente, il pensiero torna a quel recupero del 27 aprile 2022, sempre di mercoledì (ma al Dall'Ara), che costò lo Scudetto ai nerazzurri a favore del Milan. Gli ingredienti statistici e scaramantici per temere questo asterisco in salsa rossoblu abbondavano, eccome. E il campo ha amaramente confermato quanto questo Bologna sia ormai uno spauracchio per l'Inter. Il 2-2 di ieri sera lascia tantissimo amaro in bocca non solo per i 2 punti lasciati per strada, ma soprattutto per il modo in cui è successo. 

Partita iniziata male, con i ragazzi di Italiano più propoisitivi, agguerriti, convinti e pericolosi, con il classico atteggiamento tutt'altro che spèeculativo di aggredire alti rischiando qualcosa dietro. Ma quando i nerazzurri capiscono che gli spazi per infilarsi abbondano, Castro con una beffarda deviazione ha già reso vano il grande intervento di Sommer su Moro di qualche minuto prima. Ecco, la reazione dei padroni di casa è l'aspetto migliore della serata, perché più e più volte vanno vicini a concretizzare gli slanci offensivi fino a riuscirvi con Dumfries e Lautaro, bravi a punire gli eccessi di confidenza tattici dei felsinei.

Ma nonostante il vantaggio era chiaro a tutti gli oltre 63 mila spettatori che nella ripresa ci sarebbe stato da soffrire, assistendo al solito canovaccio: Inter volenterosa, vicina al gol del 3-1 più volte, poi eccola entrare in riserva e il baricentro si abbassa, concedendo troppi palloni in area agli avversari. E su uno spiovente da sinistra, Dimarco (benissimo fino a quel momento) buca di testa come nel 2022 al Dall'Ara e permette a Orsolini di agevolare il destro secco e deviato di Holm: pallone in buca d'angolo e gelo, non solo meteorologico, al Meazza. 

Il 2-2 è una mazzata soprattutto perché i nerazzurri palesano evidenti difficoltà dal punto di vista fisico e le sostituzioni fanno tutt'altro che bene alla squadra, che si getta in avanti con poca convinzione e con schemi del tutto casuali finalizzati a togliere punti di riferimento al Bologna. Con Italiano che, insolitamente per uno spregiudicato come lui, effettua sostituzioni conservative per proteggere il prezioso punticino.

Note positive ce ne sono, ci mancherebbe. Lautaro è tornato la sua versione migliore o quasi, Barella e Bastoni continuano a tenere alto il vessillo, Dumfries è come al solito determinante e nella fattispecie più volenteroso del solito. Però alle note liete corrispondono anche quelle dolenti: Asllani spazza via le buone sensazioni di Venezia, Frattesi entra con poca convinzione, Taremi conferma il pallore sotto porta.

Un vero peccato, perché ieri sera il primo asterisco se n'è andato senza lasciare ai nerazzurri quanto sperato. Dopo tutto la storia insegna che Bologna+asterisco è una combo straziante per l'Inter e ieri al Meazza se n'è avuta conferma. Ne resta un altro, per nulla semplice, da cancellare a Firenze contro la viola. Ma per quello bisogna aspettare. Adesso conta riprendere fiato, recuperare energie e giocatori e pensare all'Empoli domenica prossima. Il campionato è ancora lungo, lunghissimo e c'è tutto il tempo per valorizzare persino questo punto contro il Bologna.


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