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Bruci la città, rimani tu da sola (in vetta al campionato)

di Daniele Alfieri

Ci eravamo lasciati una settimana fa in un'atmosfera da notte sulla "Playa", con la speranza che il derby si convertisse in una festa a tinte nerazzurre. Così non è stato, già a partire dalla coreografia di chiara corrente minimalista della Curva Nord: "Forza Inter, combatti per noi", l'unico striscione in apertura di derby a firma CN69, rimasta avvelenata per la gestione dei biglietti nonostante la diplomazia del vice-presidente Zanetti. Molto bene, avrà pensato qualcuno, così il messaggio ai giocatori in campo arriverà diretto e senza fronzoli. E infatti il primo tempo è dominato dall'Inter, al contrario del secondo in cui la squadra di Inzaghi gestisce il vantaggio di Perisic con un atteggiamento tattico più rinunciatario, intenzionata evidentemente a lasciare sfogo alla furia agonistica del Milan per poi colpirlo in contropiede. In quei 3 minuti esatti dal 75', qualcosa però va molto storto. "Questo è il calcio", ha analizzato a fine partita il tecnico dei nerazzurri, o dicendolo con il titolo dell'ultimo album di Francesco Bianconi, anche il calcio semplicemente "accade", e a volte pure una sconfitta così amara non si può fare altro che accettarla. Ogni evento, che sia il campo della vita oppure il manto rizollato di San Siro, racchiude una lezione da cui si possono trarre maggiore forza e consapevolezza, è quello che ha ammesso di augurarsi lo stesso Inzaghi fra la delusione delle interviste post-derby. Riavvolgiamo il nastro con la seconda parte di Accade, le ultime cinque tracce del disco di cover del leader dei Baustelle, con testi anche propri, in origine regalati ad altre voci, ed omaggi a storici cantautori.

6. "Domani è un altro giorno" (cover di Ornella Vanoni)
"È uno di quei giorni che / Ti prende la malinconia / Che fino a sera non ti lascia più". Si parla chiaramente del sentimento che ha accompagnato sabato (probabilmente anche ieri) ogni tifoso interista. In campo la squadra nerazzurra si è vista sfumare un derby dominato per larghi tratti, con l'unica pecca nei primi 70 minuti di non essere riuscita a chiudere la gara. "E non mi son servite a niente / Esperienze e delusioni", l'Inter è ricaduta in un suo errore antico, quello dello scarso cinismo e della mancanza di concretezza in fase realizzativa che già nella prima parte di stagione le erano costati diversi punti, costringendola a inseguire il duo di testa Milan-Napoli (si pensi alle sfide contro Atalanta, Juventus e Lazio all'andata). "E se ho promesso, non lo faccio più / Ho sempre detto in ultimo / Ho perso ancora ma / Domani è un altro giorno". Da qui si riparte, sperando di avere imparato la lezione.


7. "Bruci la città" (scritta per Irene Grandi)
"...E crolli il grattacielo". Ovviamente ci atteniamo al contesto metaforico, e non agli Inter Headquarters da cui passano necessariamente anche i piani futuri della società, tra questi il rinnovo sempre più caldo di un pilastro della squadra come Brozovic. "Bruci la città / O viva nel terrore / Nel giro di due ore / Svanisca tutto quanto / Svanisca tutto il resto". Tanto è bastato all'Inter per passare dal sogno di potersi coronare anche stavolta come regina di Milano, portandosi a più 7 sui cugini (e con una gara da recuperare), all'incubo di un derby rimontato con propositi di allungo svaniti. Sabato in serata è stato il guerriero Vidal a fare "scudo" alla squadra "da catastrofi e paure", ricordando su Instagram come l'Inter abbia perso solamente una battaglia, non la guerra. Il punto fondamentale, rimarcato dal cileno con una foto alla classifica, è che, nonostante la sconfitta nella stracittadina, "Rimani tu da sola", in vetta al campionato.

8. "L’odore delle rose" (cover dei Diaframma)
"L'odore delle rose / È una reazione chimica / Se un giorno lo scoprissi / Non l'ameresti più?". Si parla qui di olfatto, quello che è mancato all’Inter a fiutare il pericolo insito in un secondo tempo di gestione, con il pallino del gioco lasciato in misura maggiore al Milan che, sebbene mai insidioso dalle parti di Handanovic, era tornato in campo indiavolato e con i cambi giusti che gli avrebbero consentito di ribaltare l'andamento del derby. La "reazione chimica" che porta innanzitutto all'1-1 è lo scontro tra Giroud e Sanchez, ma già durante tutto il match c'era stata una serie di avvisaglie dal metro di giudizio caotico e sproporzionato usato dall'arbitro Guida. Come ho spiegato già nell'Angolo tattico, hanno influito senz'altro anche gli stravolgimenti a centrocampo con le uscite di due fari come Perisic (problema muscolare) e Calhanoglu. "Se torni indietro, amore / Tu certo ce la farai / A dare un senso alle cose / Che sono dentro di te". Si torna sempre lì, alla lezione che può permettere alla squadra di crescere e maturare, con il vantaggio di trovarsi sempre davanti a tutti in classifica.

9. "Michel" (cover di Claudio Lolli)
"Ti ricordi, Michel, dei nostri soldatini morti / Nella difesa eroica dei bastioni / E seppelliti in una siepe con onori militari inventati lì per lì?". Non giocattoli, ma veri e propri bastioni difensivi era stato fino al 75' l'eroico terzetto composto da Skriniar, De Vrij e Bastoni. Dopo le uscite di Perisic e Calhanoglu che hanno stravolto gli equilibri a centrocampo, la retroguardia nerazzurra viene abbandonata a sé stessa e, privata del solito scudo in mediana, resta travolta dall'impari sei contro tre nell'azione del primo dei due gol di Giroud. Nel raddoppio del 9 rossonero manca la copertura su Calabria che vede il corridoio per il francese, seguono l'errore in marcatura di De Vrij e l'ennesimo pasticcio di Handanovic. Il nome di Michel, ragazzo francese, ci riporta per sonorità a Mike Maignan: "Ti ricordi, Michel, che a me piaceva Garibaldi / Ma tu dicevi che era un buffone / E che senz'altro non poteva sostenere il confronto con il tuo Napoleone?".

10. "Quello che conta" (cover di Luigi Tenco)
"Qualcosa divide / La gente da noi / Ma quello che conta / È non essere soli / Quello che conta è che tu sei con me". Sembra quasi una dedica da parte dell'Inter a ogni suo tifoso. È in momenti come questi, dopo un derby perso in maniera beffarda, che contano l'amore e la vicinanza per la squadra, mentre alcune cronache raccontano una narrazione ben diversa da quella reale. "Ormai siamo soli / Nel mezzo del mondo", un po' il destino del tifoso interista, che ogni giorno deve stare molto attento a non lasciarsi soggiogare dal 'rumore dei nemici'. All'orizzonte i quarti di finale di Coppa Italia a San Siro contro la Roma, sabato il Napoli per un primato in campionato da difendere con le unghie e con i denti (non per nulla, come ci ha ricordato Suning, questo è l'anno della Tigre), poi l'affascinante confronto degli ottavi di finale di Champions League contro il Liverpool. "No, non parlare più / Guarda la strada e va / Io sono qui con te / Tu sei con me".

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Domenica 15 dicembre