C'era una volta in Florida
di Daniele Alfieri
Tutte le parti, usando qualche stratagemma (o la stessa creatività di Marotta), si sono dovute accontentare: l'Inter ha invitato ad Appiano la Pergolettese, gli organizzatori del torneo di Orlando hanno sostituito le due squadre abdicanti con i Pumas e l'Atletico Nacional. Everton e Millonarios rimaste in gioco, e anche all'oscuro di tutto, non si accorgeranno della differenza di caratura. The show must go on, specie quello di Inzaghi e dei nerazzurri che hanno dovuto rinunciare al viaggio oltreoceano. Così alla Pinetina, pur sotto la pioggia torrenziale e dopo l'allenamento interrotto in mattinata per la grandine, protagonisti dello spettacolo sono stati ancora Satriano e Dimarco, l'attaccante con una doppia marcatura e l'esterno con un doppio assist. Doppia prestazione che fa sorridere Inzaghi dopo quella di 9 giorni fa con il Lugano. E c'è già chi, scomodando i grandi nomi che girano intorno all'Inter in chiave mercato, azzarda paragoni con Petagna e Alex Telles.
8 a 0 come da copione rifilato alla formazione che milita in Serie C (doppiette anche per Darmian e Pinamonti, un gol a testa per Gagliardini e Nunziatini), ma al di là del risultato di certo non inaspettato il tecnico e il suo staff hanno iniziato a prendere appunti sui bloc-notes bagnati. Abbiamo visto sprazzi di verticalità e fantasia simil-laziali già con Brozovic, un po' alla Milinkovic-Savic, a servire palloni bassi e scucchiaiati alle punte, mentre Darmian, che ha ricordato gli inserimenti del miglior Lazzari biancoceleste, ha fatto capire di voler insidiare chiunque atterrerà a Milano con l'idea di poter occupare la corsia di destra lasciata scoperta da Hakimi. A proposito, il weekend ha regalato i primi gol all'esordio del marocchino al PSG, di Dalbert con il Cagliari e di Esposito con il Basilea. Chi l'avrebbe detto, così Marotta può utilizzarli come biglietto da visita quando dovrà proporre altri esuberi agli acquirenti.
Fra questi spicca ovviamente Nainggolan, che costringe l'ad a dover sbrogliare la pratica Ninja per il terzo anno consecutivo. Con il belga rispedito a Cagliari può fare il percorso inverso Nandez, mentre rimane incerta la permanenza di Vidal e Sanchez, con re Artù che ieri rientrando a Milano ha usato la parola "casa". Come a dire che lui alla disdetta dell'appartamento non ha ancora minimamente pensato. Il ritorno del (vero) re, che già ieri sera ad Appiano ha riabbracciato i suoi scudieri (o gli altri supereroi), è quello di Lukaku, che naturalmente da Milano non si schioda. Chissà se davvero Inzaghi gli ha promesso la scarpa d'oro come Immobile e chissà se Romelu si accontenterebbe di emulare i gol di Ciro, lui che esattamente un anno fa ne metteva a segno altri 2 a Marassi buttando giù, come lui solo sa fare, la porta del Genoa.
Era la 36esima giornata del campionato di Serie A più anomalo della storia, mentre noi, guardando avanti, avremmo ritenuto più plausibile lo scenario di un'Inter impegnata oggi in Florida con l'Arsenal e i bollettini dei contagi alle spalle. Navigando ancora a vista, non sull'oceano Atlantico ma sui campi allagati di Appiano, i nerazzurri si preparano alla difesa dello scudetto, con gli stadi riaperti anche se a percentuali ridotte. Impossibile fare previsioni sia per la corsa alle quattro competizioni, visto il rinnovamento delle rivali, che per il dibattito sull'occupazione dei seggiolini. La chiave, nel secondo caso, rimangono i vaccini e il green pass, mentre in campo si può pensare all'esempio della Premier League che ha detto di no ai no-vax, inserendo l'obbligo di vaccinazione per tutti i calciatori e gli staff. The show must go on e i principali attori devono assumere la parte di supereroi, non dei villains.
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