Chiamata rifiutata
''Inter beffata''. ''Altro no incassato dall'Inter''. Si potrebbe andare all'infinito citando i titoli negativi riguardanti i nerazzurri in questa prima fase di mercato, ma tutto questo sta prendendo delle pieghe tragicomiche. E' mai possibile che al 12 di giugno l'Inter abbia già incassato tutti questi no e si sia fatta soffiare da concorrenti obiettivi concreti? O meglio ancora: è mai possibile che capiti solo all'Inter?
Il tutto dipende dal punto di osservazione da cui si vogliono raccontare le cose. Tutte le squadre storicamente big in questa fase di mercato, chi più chi meno, stanno sondando vari obiettivi ed eccezion fatta per la Juventus nessuno ha annunciato nuovi rinforzi per la prossima stagione, che non siano dei parametri zero bloccati da tempo. Si veda il Milan, la Roma o il Napoli: tante voci, tanti nomi, ma al momento nessun annuncio. Della Roma che non è arrivata a Handanovic non si è detto che ha incassato il no del giocatore, ma solo che il portiere preferisce rimanere all'Inter (in assenza di altre offerte). Del Milan che ha appena incassato il no di Zlatan Ibrahimovic si dice che si è infranto il sogno Ibra, non che è stato respinto dall'attaccante svedese. Insomma tutti prendono dei ''no'' in questa fase, ma il problema è come questi vengono riferiti al grande pubblico. E' indubbio che l'Inter si sia vista sfuggire dalle mani giocatori come Dybala o Touré (anche se Mancini nutre ancora qualche speranza), o anche Benatia, ma perché non si riferiscono come ''sogni sfumati'' e non con il quasi irriverente ''incassa un secco no''? La sostanza è la stessa. Si parla di giocatori di prima fascia, di livello mondiale e già questo rende le trattative complicate, ci può anche stare che i diretti interessati declinino le offerte di un club escluso dalle coppe e in fase di ricostruzione. Invece non è così.
Se però si vuole considerare il bicchiere mezzo pieno, tralasciando quanto detto prima in merito alle modalità con cui viene raccontato il mercato nerazzurro, c'è un aspetto che può far ben sperare i tifosi: trattansi tutti di nomi di un certo livello. Se si ripensa allo stesso periodo di un anno fa, quelli emersi durante l'attuale sessione sono tutti più altisonanti: l'anno scorso si parlava di Mario Suarez come prima opzione per la mediana, adesso il sogno è (o era) Touré; Rolando era il rinforzo più ambito per la difesa, adesso si è provato a portare a Milano Benatia. Insomma, la volontà di creare un'Inter più forte, del livello che le compete, c'è e volendo alzare l'asticella può capitare di incappare in un rifiuto. L'importante è insistere su questa strada per portare alla corte di Mancini calciatori di questo calibro.
Proprio il tecnico jesino, però, ricopre un ruolo importantissimo in questa svolta. Il suo telefono deve avere un'opzione per le chiamate all'estero molto vantaggiosa perché qualsiasi trattativa implica una sua chiamata al giocatore in questione o alla dirigenza del suo club. Una sorta di top player all inclusive. Scherzi a parte, avere un tecnico come l'ex Manchester City e Galatasaray che sa fungere anche da manager e che nel suo cv può vantare numerosi trofei è sicuramente un'arma in più per chi si siede al tavolo con l'intenzione di acquistare dei giocatori.
Insomma, quello che sta accadendo in queste ore di mercato non può certo lasciare felici i tifosi nerazzurri, ma il cielo non è tutto buio come lo si vuol dipingere. L'importante in questa fase di mercato è lavorare con calma (ma non troppa), sotto traccia, per riportare a San Siro grandi giocatori e, di conseguenza, l'Inter dove merita. Un'ultima cosa. Per il ''no'' di Mbia nessuno si deve stracciare le vesti: il camerunese era un'opzione alternativa nel caso in cui non dovessero concretizzarsi altre più importanti. Altrimenti sarebbe già sotto contratto con i nerazzurri. E pensare che l'anno scorso era proprio lui uno dei principali obiettivi...