Colpo o rivoluzione: Gasp, il tesoretto...
"Probabilmente il mercato dell'Inter con Poli e Forlán è chiuso". Già, probabilmente. Il presidente Massimo Moratti è uno che raramente si sbilancia, spesso lascia aperte delle porticine, talvolta fa dei regali clamorosi ma quando costano troppo, negli ultimi tempi, ha saggiamente deciso di tenere in tasca il portafoglio senza darsi alle folli spese che nel resto d'Europa gli sceicchi continuano a praticare. Eppure, questa dichiarazione stride con quello che è il programma dell'Inter proposto a Gian Piero Gasperini: il tecnico di Grugliasco non fa altro che parlare dell'esterno che verrà, e come un fulmine a ciel sereno il numero uno nerazzurro fa sapere che probabilmente il mercato è chiuso. Con un successivo, rigenerante "vedremo". A meno di due giorni alla fine del mercato in generale più povero e scarno degli ultimi anni per l'intero movimento del calcio italiano, il presidente mantiene aperta dunque solo una porticina per nuovi innesti in arrivo, lanciando comunque un segnale chiaro dicendo che il mercato verosimilmente è già chiuso così. Una prospettiva non rosea di certo, ma che non va accolta con stupore, anzi con saggezza.
L'Inter qualcosa in avanti farà e deve fare, perché altrimenti dare via Goran Pandev in prestito secco non avrebbe avuto senso, perché se andiamo a vedere la casella attaccanti sul sito ufficiale nerazzurro ci vengono fuori i soli Pazzini, Milito e il giovane Castaignos, ai quali si aggiungerà Diego Forlán nel giro di qualche ora. Ma non può bastare. Troppo esperti i dirigenti nerazzurri per poter chiudere un mercato senza regalare al tecnico l'elemento che più espressamente aveva richiesto, quell'ala offensiva che se non arriverebbe sarebbe segnale a questo punto di un cambio di modulo obbligato ed imminente in favore di Wesley Sneijder alle spalle delle due punte, perché giocare con l'attacco a tre senza neanche un esterno di ruolo sarebbe follia allo stato puro. In Corso Vittorio Emanuele ci stanno provando e ci proveranno fino alla fine a regalare, senza spese scellerate, un altro elemento al Gasp, perché con le uscite di Eto'o e Pandev quelle caselle vanno riempite, e se una è stata presa dal Cacha, l'altra resta ancora libera.
Fondamentale in questo sarà racimolare qualcosa dalle cessioni degli ultimi esuberi, un cosiddetto tesoretto che permetterebbe di muoversi con maggiore serenità in questa fase delicatissima: già oggi dovrebbero arrivare i soldi dal Newcastle per Davide Santon a meno di clamorosi colpi di scena, poi qualcosa entrerà anche in termini di ingaggio da Sulley Muntari - che guadagna 6 milioni al lordo - diretto in Premier e da Nelson Rivas, da piazzare verosimilmente in Grecia. Un buon incasso che permetterà di formalizzare le ultime offerte per regalare la ciliegina finale a Gasperini: un ultimo tentativo per Palacio sarà fatto anche se è dura, ancor più dura strappare un accordo a Lotito per Mauro Zárate. Il grande sogno si chiama ovviamente Carlos Tévez, un altro squillo a Roberto Mancini sarà fatto ma pensare a un prestito oneroso al momento è utopia. Insomma, con questi soldi qualcosa andrà fatto per coronare un mercato fin qui improntato bene: non era facile inserire pezzi nuovi in questa squadra, sono arrivati Alvarez e Jonathan che sono giocatori in crescita da lanciare nel calcio che conta, un Castaignos che promette bene e in più Andrea Poli, rinforzo intelligente e prezioso, oltre a quel Diego Forlán che fa già cantare il popolo nerazzurro neanche arrivato all'aereoporto. Adesso, l'ultimo colpo serve per chiudere in bellezza. Altrimenti, caro Gasp, corri alla lavagna e cambia tutto...