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Come vorrei sfidare i Blues adesso...

di Fabio Costantino

Balotelli, sempre lui, nel bene e nel male. Ormai il conto con i colori bianconeri è aperto. Già qualche tempo fa con una doppietta si presentò al grande calcio mandando a casa la Juventus in Coppa Italia. Oggi che è un po' più grande e noto, si è ripetuto con un banalissimo ma pesantissimo tap-in. Inter avanti, e la gioia è doppia se a uscire è la nemica di sempre, la Juventus. Bravi i ragazzi, che hanno faticato non poco per recuperare lo sfortunato svantaggio firmato da Diego-Toldo (povero portierone, nessuno osi metterlo in croce per un errore!), ma con l'impegno e il solito enciclopedico carattere hanno portato a casa anche questa partita. Tra domenica e giovedì per il popolo nerazzurro le soddisfazioni non sono mancate. Basta pensare che l'Inter ha battutto nel giro di quattro giorni le nemiche di sempre, Milan e Juventus, facendo dei balzi enormi nelle competizioni che li vedevano impegnati. E l'espressione zeru tituli, per le avversarie, comincia a riecheggiare...

Mi piace Mourinho, lo ammetto, è un bravo allenatore anche se a volte mi fa inviperire per certe scelte che non condivido. Un aspetto in particolare mi è gradito: il fatto che anche in coppa, nella competizione che 'altri' snobbano (leggi Milan contro Udinese...), cerca di proporre una squadra competitiva, non di dare visibilità a chi di solito sta in panca. E' unatteggiamento vincente, che non farà la gioia di alcuni giocatori, ma che ti consente di andare avanti in tutte le competizioni. Per uno che ha vinto in Inghilterra, la coppa nazionale ha un valore che in Italia neanche ci sognamo. Vanta un prestigio persino superiore al campionato, un fascino ineguagliabile. Dovremmo prendere esempio dai britannici, così si vedrebbero partite più emozionanti anche in Coppa Italia, come Inter-Juventus stessa. Il mio è solo un appunto, tanto so che non cambierà nulla perché da solo Mou non farà cambiare la testa degli altri allenatori. Ma a me interessa che vada avanti, non che dia una svolta al calcio italiano.

Ora che in campionato il vantaggio è aumentato e che in coppa la semifinale è raggiunta (occhio alla Fiorentina, non è Mutu- dipendente...), pensiamo un po' all'Europa. Anzi, preoccupiamoci del Parma, del Cagliari e del Napoli prima, visto che la politica del presente alla lunga paga e consente di mantenere alta la concentrazione. Sarebbe bello tuffarci subito nel clima Champions, sfruttando lo stato mentale attuale di una squadra che non molla mai e supera persino sé stessa. Anche il Chelsea oggi farebbe meno paura, non ho dubbi. La soluzione? Confermarsi partita dopo partita uno scoglio insuperabile, in grado di raddrizzare ogni situazione negativa. Perché dove il talento dei giocatori non arriva, a fare la differenza è la forza d'animo. Chiudo dedicando un pensiero a Moratti, che avrebbe ingaggiato Manuel Fernandes per sostituire nella rosa nerazzurra Vieira. Non conosco moltissimo questo centrocampista, ma mi piace sottolineare come il nostro presidente abbia detto basta ai giochetti di Lotito e gli abbia sbattuto la porta in faccia. La pazienza è una virtù, ma chi tira troppo la corda si ritrova con un pugno di mosche in mano. O meglio, con un giocatore che non ti sopporta ma che ti tocca stipendiare almeno per altri sei mesi...


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