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Conte sposa gli Spurs, Inzaghi sfida il tabù

di Stefano Bertocchi

Il (complicato) mese di novembre dell’Inter verrà inaugurato da una partita cruciale per il cammino in Champions League. Questa sera Lautaro Martinez e soci faranno visita allo Sheriff Tiraspol, autentica sorpresa del Gruppo D che comanda il girone con 6 punti. Una strana accoppiata che vede il club esordiente guidare la classifica mano nella mano con il leggendario Real Madrid, storico protagonista della competizione. I ragazzi di Vernydub hanno battuto i Blancos a domicilio e superato lo Shakhtar Donetsk, uscendo sconfitti solo da San Siro sotto i colpi di Dzeko, Vidal e De Vrij e di un’Inter che in quella notte ha giocato da Inter.


Alla vigilia del match d'andata Simone Inzaghi caricava l’ambiente parlando di “gara da dentro o fuori” (e Milan Skriniar rincarava la dose etichettandola come “partita della vita”). A poco più di 24 ore dall’ostica trasferta contro gli Sceriffi il tecnico interista ha ribadito che “la gara d'andata era decisiva come lo sarà domani”. Insomma, a 15 giorni di distanza la musica non è cambiata: se si vuole continuare a credere in quella qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, diventata negli ultimi anni un vero e proprio tabù da sfatare - anche sotto la vincente gestione di Antonio Conte, da ieri nuovo allenatore del Tottenham -, l’Inter ha poche scelte. E un solo risultato.


C'è qualche giocatore che ha potuto tirare un po’ il fiato nell’ultima settimana: uno di questi è De Vrij, che dopo il riposo con l’Udinese tornerà al centro del terzetto difensivo con Skriniar e probabilmente Dimarco (che pare favorito su Bastoni) a protezione di capitan Handanovic. Sulla fascia destra dovrebbe invece rivedersi Darmian per Dumfries, con Perisic sul lato opposto e Vidal - in rete nel primo round di San Siro - a completare la cerniera di centrocampo con gli inesauribili amici Barella e Brozovic. In avanti resiste il ballottaggio tra Dzeko (in vantaggio) e Correa, ma ritroverà sicuramente una maglia dal 1’ Lautaro Martinez. Con più ossigeno nei polmoni e ancor più leadership nell’anima dopo la fresca firma sul rinnovo di contratto fino al 2026.


Il mese di novembre sarà ricco di impegni per i nerazzurri: oggi lo Sheriff, domenica il derby d’alta quota con il Milan; poi la solita sosta per le Nazionali che sarà seguita dal big match contro il Napoli e dalla notte europea di San Siro con lo Shakhtar. Ma adesso non serve guardare troppo in avanti, sarebbe un grosso errore: serve invece ragionare passo dopo passo, partita dopo partita. Con un unico imperativo imminente: giocare da Inter e portare a casa un solo risultato. D'altronde uno degli obiettivi dell'Inter di Inzaghi è di far meglio - almeno in Europa - dell'Inter di Conte, che ha deciso di sposare gli Spurs dopo aver vinto uno scudetto in nerazzurro. Senza però riuscire a sfatare quello scomodo tabù che ora Simone è pronto a sfidare.


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