Costruttivi, non distruttivi. Inzaghi ha ragione
Simone Inzaghi ha ragione da vendere quando dice che oggi l’Inter se non vince fa notizia. Lui e i suoi ragazzi vi hanno abituato troppo bene. Talmente tanto che se arriva un pareggio in campionato dopo aver vinto sei partite di fila in A, con mezza squadra fuori e contro una compagine che partecipa alla Champions League, i social esplodono. E gli intertristi escono dalle grotte. Certo, capisco pure io che il Napoli vola. E che brucia ancora la sconfitta col Milan in Supercoppa Italiana. Però un conto è analizzare con spirito critico la situazione, un altro sostenere – scusate il francesismo - che sia tutto da buttare nel cesso.
Il campionato è lunghissimo, bisogna fare i complimenti a Conte, come a Gasperini, per aver sin qui dimostrato di poter conquistare lo Scudetto. Ma soprattutto di aver valorizzato ancora una volta un mercato importante, a differenza, tanto per dire, di quanto accaduto sinora al Milan e alla Juventus il cui obiettivo è ora quello di entrare nelle prime 4, non esattamente il massimo, direi. Non so voi, ma questa estate, visti gli ingenti investimenti delle rivali dei nerazzurri, mi sembrava scontato ed evidente che avremmo assistito ad un torneo più equilibrato. È vero che in campo ci vanno i giocatori e non il costo del loro cartellino, però solitamente più paghi un calciatore, più questo può a livello teorico determinare sul verde. Ergo, l’Inter, che comunque ora sta patendo la stanchezza di avere più tesserati indisponibili, sta facendo il suo. E ha ottenuto, classifiche alla mano, ottimi risultati sia in A che in Champions. Certo, c’è chi ha fatto meglio. Ma la stagione non è finita.
Se c’è un rammarico è quello dell’inopinato 2-3 contro il Diavolo. Hai regalato ad una squadra più scarsa, anche per colpa dell’ennesimo errore arbitrale a sfavore, un trofeo. Siccome però all’Inter non cercano alibi guai a prendersela con i direttori di gara e pazienza se Pairetto sbaglia tutto in casa col Bologna. Come dite? Che Inzaghi qualcosa l’ha detta? Sì, certo. Ma puntualizzare un dato di fatto non equivale a lamentarsi su decisioni oggettivamente errate.
La verità è che il periodo, per mille motivi, è complicato. Prendersela con Asllani è diventato poi ora il solito stupido tiro al bersaglio. Sembra che serva sempre un capro espiatorio, ma servirebbero analisi più profonde, non un bullismo mediatico di frustati che non accettano di non vincere tutte le partite. Un conto è giocare male con tutta la squadra al massimo della propria forza, un altro sbagliare - anche molto - ma con metà dei titolari fuori. Ogni prestazione merita di essere analizzata, ma nel giusto contesto.
L’Inter lotterà per dei titoli, questo è indubbio, ma criticare a priori possibili insuccessi di Lautaro e compagni non serve assolutamente a nulla. Non è un qualcosa di costruttivo, ma di distruttivo. Come? Che differenza c’è? Scrivere che aver perso la Supercoppa sia un obiettivo mancato, è verissimo. Sostenere dall’oggi al domani che la squadra faccia schifo è una grandissima stupidata.