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Critiche gratuite anche quando si vince

di Stefano Bertocchi

Forse la stagione scorsa ha cambiato i metri di paragone, ma quest’anno le critiche (eccessive e gratuite) continuano a piovere sull’Inter anche quando arrivano le vittorie. E il modo in cui queste vengono raggiunte cambia poco la sostanza. Possono arrivare tanti o pochi gol, se ne possono subìre più del solito o addirittura nessuno: ci sarà sempre qualcuno che continuerà a storcere il naso, a prescindere. 

L’ultimo esempio arriva dalla fredda Praga, dopo l’ennesimo 1-0 dei nerazzurri in Champions League in un percorso quasi perfetto cominciato con il pareggio di prestigio nella tanta del Manchester City (che non era quello 'ammirato' degli ultimi mesi) e proseguito con una sfilza di vittorie di misura che hanno scatenato opinionisti, giornali e anche parte dei tifosi. Dopo lo 0-0 in Inghilterra, infatti, i nerazzurri si sono scatenati offensivamente solo contro la Stella Rossa (secco 4-0 a San Siro), vincendo poi con il risultato di 1-0 contro Young Boys, Arsenal, Lipsia e, appunto, Sparta Praga. All’appello manca il Monaco, avversario all’ottava ed ultima giornata a San Siro, mentre l’unico ko della fase a girone unico della nuova Champions è arrivato al BayArena contro il Leverkusen. Il risultato, manco a dirlo, è stato sempre 1-0. Ma stavolta non ha portato nessun punto in classifica e solo tanti rimpianti visto che il gol di Mukiele è arrivato in pieno recupero e sugli sviluppi di un corner che non doveva essere assegnato (fuorigioco di Frimpong non segnalato dal disattento arbitro Vincic e dal suo assistente di linea). La situazione, intanto, è la seguente: l’Inter è quarta in classifica con 16 punti, ad un punto dalla qualificazione diretta agli ottavi di finale della competizione che eviterebbe il doppio e velenoso incrocio dei playoff. La differenza reti recita invece +7, frutto degli 8 gol fatti e dell’unico incassato. Già, Sommer in Europa ha raccolto la palla dalla propria rete soltanto una volta, collezionando sei clean sheet che fanno di quella nerazzurra la miglior difesa del torneo (seguono le inglesi Liverpool e Arsenal con 2).

Risultati e prestazioni che sono sinonimo di solidità e compattezza. Aspetti che tanti - non si sa perché - tendono però a snobbare e sottovalutare, invocando lo spirito del calcio champagne e dello spettacolo che sembra possa essere definito tale solo se comprende tanti gol. Eppure le critiche all’Inter - che, ricordiamo, in Italia ha comunque il miglior attacco con 51 gol fatti nonostante ci sia ancora una partita da recuperare - arrivavano anche quando Thuram e soci bucavano con costanza le difese avversarie, concedendo però di più in fase difensiva. Dove ad inizio stagione, è vero, le reti prese erano oggettivamente troppe. Il dato di fatto è che non c'è mai equilibrio nei giudizi. L’Inter vince in Italia facendo e prendendo tanti gol? C’è spazio per la critica. L’Inter vince in Europa facendo e prendendo pochi gol? Anche qui, c’è spazio per la critica. Insomma, da qualsiasi prospettiva la si guardi c’è (e ci sarà) sempre da dire. La Supercoppa finora rappresenta l’unico neo stagionale, ma intanto le classifiche parlano chiaro: l’Inter è in alto in Italia e in Europa e proverà a restarci, anche se cambiando faccia dalla Serie A alla Champions. Le critiche (gratuite) vanno lasciate da parte. Soprattutto quando si vince. 


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