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Cuore, silenzio, Moratti e l'incantesimo di Udine...

di Fabrizio Romano

"Finalmente". Al fischio finale del signor Bergonzi dopo 95 (quando avrebbero dovuto essere 94, ma vabbè), infernali minuti di Udinese-Inter, questa parola sarà risuonata nella testa e nell'anima di tutti i tifosi nerazzurri, me compreso. Già, finalmente, perchè erano tre partite che in campionato l'armata di Mourinho strappava solo pareggi, una cosa alla quale non eravamo abituati nelle ultime stagioni; finalmente, perchè con il Milan che vinceva e la Roma che per pochissimo non ha portato via tre punti da Napoli, fermarsi anche questa domenica avrebbe portato ad un tracollo mentale accompagnato da un massacro mediatico imponente che avrebbe potuto far traballare gli equilibri nerazzurri; finalmente, perchè ad Udine fino all'ultimo secondo c'è voluto il cuore della Pazza Inter per tornarsene a casa in aereo con tre punti in più nella valigia ed un morale che, con la Roma che impatta a Napoli e la vittoria di Champions di mercoledì che ancora si fa sentire non solo nelle gambe ma anche nell'anima, adesso è davvero alle stelle, proprio come qualche domenica fa.

Udine è un campo storicamente durissimo per l'Inter: nella stagione dei record manciniani, l'Udinese è stata l'unica squadra che tra andata e ritorno non è stata sconfitta dall'Inter. Lo scorso anno, in Friuli arrivò un'altra vittoria soffertissima come questa, un'autorete di Isla regalò tre punti clou ai nerazzurri, tre punti che poi per lo scudetto furono pesantissimi. Ma proprio lo scudetto, sempre la scorsa stagione, l'Inter lo festeggiò proprio con la testa ad Udine: il sabato sera, il Milan perse al 'Friuli' e l'Inter divenne matematicamente campione d'Italia. Un segno del destino? Io voglio crederci, perchè la vittoria arrivata oggi è stata un mix di incanto, cuore e silenzio, i tre ingredienti che mischiati portano ad un prodotto finale perfetto, dal sapore meraviglioso, ve lo garantisco.

Incanto, per due motivi: perchè Udine, come abbiamo visto prima, è un campo che ha qualcosa che si lega magicamente all'Inter, tra scudetti e vittorie fondamentali; ma anche perchè oggi, al 'Friuli', abbiamo assistito ad una partita fatta anche di giocate maestose: di una bellezza struggente il destro di Balotelli dell'1-1, mentre per la rete del 2-1 fatta di tocchi di prima rasoterra e conclusa con una fucilata al volo da Maicon, bisogna solo alzarsi in piedi, stropicciarsi gli occhi e chiedersi se tutto questo è realtà. Calcio champagne puro, ma sappiamo bene che con il solo spettacolo non si arriva da nessuna parte: e così, l'Inter ha tirato fuori l'altro ingrediente che da sempre la contraddistingue, il cuore. Anche nelle fasi più complesse del match, quando i padroni di casa hanno assediato all'arma bianca come nel finale, l'Inter in emergenza (non dimentichiamolo mai) ci ha messo il cuore e la grinta, e la sofferenza ha portato a tre punti importantissimi per tornare in pista da padroni, come sempre. L'abbraccio finale di Julio Cesar, Lucio, Stankovic e Maicon dopo la traversa all'ultimo secondo di Inler è il quadro del match, è stata la vittoria del gruppo.

Il gruppo, già, quel gruppo che si è compattato in questa settimana di assedio all'Inter da parte di giornali ed altre fonti mediatiche grazie al silenzio stampa approvato da Moratti dopo lo scandalo di sabato scorso con la Sampdoria, un silenzio che ha portato ai risultati sperati. Si è battuto il Chelsea in Champions con una prova da grande squadra, e si è tornati alla vittoria in campionato con una prova da squadra matura, che sa giocare bene ma anche metterci la grinta e diventare un undici di fabbri quando serve. A mio avviso, il silenzio stampa è stato importantissimo per compattare l'ambiente: bravo Moratti, la vittoria di stasera è anche sua, perchè lui ha deciso giustamente questo e lo merita. Grande merito anche a Mourinho, che per unire ancora di più questi ragazzi meravigliosi ha convocato tutti, ma proprio tutti, per stare insieme in questa sfida importantissima. E nel posto speciale chiamato Udine, l'Inter ha portato via tre punti, ha allungato sulla Roma e fatto capire al Milan chi è che comanda. Ora, speriamo che ci sia una settimana più tranquilla: per noi interisti sicuramente sì, dalle altre parti, dove conoscono bene l'incantesimo di Udine, un pò meno...


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