Da "decimi" a primi: Chivu e il rumore dei nemici. In Arabia con il caschetto
"Cinque mesi fa dicevate che dovevamo finire ottavi o decimi perché eravamo finiti. Ora si cambiano i giudizi, bisogna mantenere un po' di coerenza". Finalmente Cristian Chivu esce allo scoperto e zittisce tutti. Non solo in campo, perché l'Inter, dati alla mano, è la squadra migliore italiana in circolazione. Ma anche davanti ai microfoni, rifilando una stoccata ai giornalisti e agli addetti ai lavori chiaccheroni.
L'uscita più bella di Chivu arriva quando l'Inter è prima in classifica. Il tecnico nerazzurro poteva togliersi il sassolino dalla scarpa tante altre volte, ma lo ha fatto quando l'Inter è prima in classifica. Lui ha ascoltato tutto, ha incassato, ha aspettato lì, al varco. E ha piazzato questa grandissima uscita nel momento migliore possibile.
Perché l'Inter giocherà la Supercoppa da prima della classe e resterà lì almeno fino a Natale. E allora i vari titoloni di giornali dovranno essere rivisti. L’Inter ha vinto a Genova senza avere dal 1’ Acerbi, Dumfries, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco e Thuram. Giocatori che hanno segnato la storia recente dell'Inter. Nessuno ha sentito la loro assenza e questo dice tanto, del lavoro fatto in sede di mercato e del lavoro svolto da Chivu e dallo staff tecnico.
Tutti i giocatori dell'Inter rispondono presente (forse solo Frattesi ad oggi è un grande punto interrogativo da risolvere) quando vengono chiamati in causa. Certo, subire gol all'unica azione pericolosa concessa all'avversario è prassi consolidata per i nerazzurri. Ma questa Inter una stagione fa, a Genova, cadeva nel solito errore, subendo gol al 95esimo su rigore. A questo giro no.
Da grande squadra ha approfittato del doppio falso di Milan e Napoli per tornare in vetta alla classifica. E lo ha fatto con una grande prestazione, dopo un furto gigantesco subito a San Siro contro il Liverpool.
All'esterno si parla tanto dell'Inter sempre con un chiaro e preciso obiettivo: destabilizzare l'ambiente. C'è qualcuno che ad agosto ha piazzato l'Inter fuori dalle prime quattro posizioni dopo l'addio di Inzaghi e l'arrivo di Chivu in panchina, chi ha tagliato fuori l'Inter da ogni discorso dopo le prime due sconfitte stagionali contro Udinese e Juventus, chi ripetutamente al primo passo falso mette in discussione tutto.
Ma c'è anche chi ama questi colori, chi li difende, chi lavora ogni giorno per mantenere l'Inter in alto. Davanti a tutti. Con l'elmetto indossato dal giorno zero. E non resta che portarcelo anche in Arabia per tornare ad alzare un trofeo.