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Dal Galà del Calcio secondo l'Inter: ora nascondersi è proibito

di Stefano Bertocchi

Il Gran Galà del Calcio lascia in eredità all'Inter una lunga sfilza di meritati premi, ma anche tanti segnali da analizzare e interpretare. La conquista della Seconda Stella ha portato il Biscione ad impossessarsi dello scettro di società dell'anno, mentre capitan Lautaro Martinez e Simone Inzaghi sono stati nominati come miglior giocatore e miglior allenatore. Ma non è finita qui, perché la Top 11 della Serie A è stata colonizzata da ben sette dei nerazzurri: insieme al Toro presenti anche Sommer, Bastoni, Dimarco, Barella, Calhanoglu e Thuram, che ha ricevuto anche lo speciale riconoscimento per il gol dell'anno (messo a segno, tra l'altro, nella storica manita rifilata al Milan nel suo primo derby).

Oltre a certificare ulteriormente il dominio dell'Inter nella passata stagione, la serata del Superstudio Maxi di Milano ha offerto anche altri spunti interessanti. A partire dal cuorioso siparietto della ThuLa davanti alle telecamere di Sky Sport, con Tikus che ha scherzato con il partner in crime sostenendo che "uno cattivo è, l'altro è gentile" perché il francese arriva "in ritardo a volte", e allora il capitano "mi dà le multe". Ma solo "perché Marcus non rispetta le regole", ha però puntualizzato il Toro. Nel divertente (e, soprattutto, naturale) botta e risposta tra i due emerge la forza dell'Inter degli ultimi anni: l'unione del gruppo, la serenità, il volersi bene e lo stare bene insieme. Componenti da cui deriva la piacevole applicazione del 'vincere divertendosi' che porta poi anche ai complimenti reciproci: "È fantastico, incredibile: il numero uno. È il Toro di Milano. Lui è il capitano, l'esempio, sono molto contento di giocare con lui. Ci aiuta dentro e fuori dal campo", dice Thuram su Lauti. Che a sua volta replica con estrema sincerità e naturalezza: "Che devo dire di Marcus? Sta dimostrando tutto il potenziale che ha e mi dà una grandissima mano". 

Se la ThuLa è sinonimo dell'unione e dell'amicizia che regna nello spogliatoio interista, nel resto delle numerose dichiarazioni pronunciate dai protagonisti si parla senza paura degli obiettivi stagionali. Tra i quali spicca anche l'ambita Champions League sfumata nel 2023 sotto il cielo di Istanbul. 

"Nel DNA dei grandi club c'è sempre l'ambizione di puntare traguardi importanti. Noi abbiamo risalito la china dopo un periodo di adattamento, puntavamo alla finale, anche se non siamo riusciti a vincerla. È stata una bellissima esperienza che ci è servita negli anni successivi; non nascondo che dobbiamo vivere la Champions come un fenomeno che ci possa portare molto in alto, nel rispetto degli avversari e nella consapevolezza delle nostre forze". (Beppe Marotta) 

"Questo è il gruppo che dovrà cercare di arrivare fino in fondo cercando di centrare gli obiettivi che abbiamo in testa, che non sono pochi ma loro lo sanno" (Piero Ausilio)

"La Champions per un gruppo come l'Inter è sempre un obiettivo. Sappiamo che non è facile, bisogna fare punti in ogni partita, però è un obiettivo. Anche la Serie A è molto importante, vogliamo un altro Scudetto anche se non sarà semplice" (Yann Sommer) 

"Tutti devono sentirsi parte del progetto Inter, il gruppo è sano, il mister è bravo con queste rotazioni. La nostra mentalità è far bene in tutte le competizioni" (Alessandro Bastoni) 

"Vogliamo sicuramente essere protagonisti, per ora siamo lì. Manca ancora tanto, mi manca solo la Champions: è un sogno, spero un giorno di alzare quel trofeo" (Hakan Calhanoglu) 

"Inter tra le favorite in Champions? È un orgoglio quando gli altri riconoscono il tuo lavoro. Noi cerchiamo sempre di alzare l'asticella, gli altri ci mettono pressione, ma la pressione ci piace. Proveremo a vincere tutto quello che potremo, sapendo che è difficile; a volte ci vuole tempo, a volte fortuna. Ma ci proveremo in tutti i modi" (Nicolò Barella) 

"Quando giochi per l'Inter devi vincere tutte le competizioni. Ad inizio stagione bisogna sempre pensare di vincere ogni competizione. Inizi campionato, Champions, Coppa e Supercoppa pensando di vincere, poi succede quello che succede" (Marcus Thuram) 

"Champions? La mentalità deve essere quella di vincere. Quello è il nostro obiettivo, portare trofei all'Inter come stiamo facendo" (Lautaro Martinez) 

L'Inter non ha paura di sognare e di alzare il tiro, ma non ha neanche più voglia di nascondersi. Ed è giusto così. 


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