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Dall'inferno al paradiso, Inter-Venezia come Inter-Verona. E anche come Fiorentina-Inter: confusione sul Var in tv

di Raffaele Caruso

Rigore concesso al Verona all'ultimo secondo. Henry si presenta sul dischetto e colpisce il palo. L'Inter vince la prima partita del 2024 con un gol di Frattesi in pieno recupero e con un copione arrivato direttamente da Hollywood. Dall'inferno al paradiso, così come in Inter-Venezia del 3 novembre 2024. Difficilmente dimenticheremo questa partita e questa data.

Una partita che alla vigilia pensi sia "facile" da portare a casa, anche se partite facili non esistono. Questo lo abbiamo capito. Scendi in campo e sbagli l'impossibile, ti vedi annullare un gol e poi finalmente la sblocchi nel secondo tempo. Sbagli altri gol facili, all'ultimo secondo subisci la rete degli avversari che gela l'intero stadio. Non hai neppure la lucidità di pensare che ci sia qualcosa da rivedere, pensi solo a come sia stato possibile perdere due punti in casa quando chi ti è davanti ha perso prima di affrontarti in campionato nella prossima giornata. Poi la speranza, i primi replay, l'arbitro che fa il segno del monitor, la rete che viene annullata, il boato di San Siro, il triplice fischio finale e il secondo boato di San Siro. 

Un altro bel copione arrivato direttamente da Hollywood. Certo, ci sono tante cose di cui parlare e tante cose da rimproverare ad attaccanti e centrocampisti. Perché non è possibile divorarsi 10 palle gol a partita e rischiare di perdere punti per strada ancora una volta in campionato. Ma l'unica cosa che conta era portarsi a casa questi tre punti all'inizio di una settimana in cui affronteremo in pochi giorni Arsenal e Napoli.

C'è però qualcosa che non può essere snobbato. Ed è tutto quello che viene "vomitato" nel post partita sul Var. Perché i giudizi e le parole vanno pesate, soprattutto quando c'è un regolamento che parla chiaro. In epoca Var poche cose sono oggettive e in Italia siamo bravi a fare polemica anche su quelle. Sul gol del Venezia ci sono due irregolarità, non una. E l'allenatore Di Francesco, quando va in televisione e grida allo "scandalo", alludendo ad un arbitraggio totalmente in favore dell'Inter, facendo finta che non esista un tocco con la mano del suo giocatore e un regolamento che parla chiaro, deve avere anche la lucidità di dire che alla stessa Inter manca un calcio di rigore netto e solare nel primo tempo, con Dumfries sanzionato per una "spinta" nettamente inferiore per modalità e intensità a quella data dal suo giocatore sulla linea di porta a Bisseck.

Così come Caressa non può aprire la sua trasmissione dicendo: "Tra il pallone e il dorso di Bisseck non c'è il braccio, c'è solo pallone". Eppure la lente d'ingradimento mette a disposizione replay piuttosto oggettivi. E allora la memoria mi ha riportato indietro negli anni a quel Fiorentina-Inter finito con il risultato di 3-3, a quel rigore fischiato all'ultimo secondo da Abisso con la palla che finisce sul petto di D'Ambrosio, a quella sua decisione non cambiata nonostante il richiamo al monitor, a quel siparietto a Sky Sport tra Spalletti e Caressa. Anche in quell'occasione si cercò di "giustificare" o meglio "minimazzare" uno degli errori più gravi in epoca Var. Fortunatamente Sky Sport nel post partita di Inter-Venezia ha messo a disposizione pochi minuti dopo un replay in cui lo stesso Sverko ammette di averla toccato con il braccio, smentendo anche il suo allenatore. Peccato perché mi sarebbe piaciuto rileggere e riascoltare il motivetto "Marotta League" nella settimana di Inter-Napoli. Ma sono certo qualcuno avrà il coraggio di scriverlo o dirlo. 


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Martedì 5 novembre