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Davide e Mario, "bambini" ma non troppo!

di Christian Liotta

Uno è ormai il "bambino" per antonomasia, in quanto lanciato con questo soprannome da José Mourinho sin dal giorno del suo debutto in prima squadra. L'altro, probabilmente, anche a dispetto della carta d'identità, nessuno si è mai chiamato di chiamarlo così, visto che da quando è apparso sulla scena le prime volte, si è subito distinto per la grande dose di grinta e "faccia tosta" che poco si addicono all'archetipo classico del fanciullo. Eppure, anche se a 18 anni compiuti e a 19 da compiere il prossimo agosto, Davide Santon e Mario Balotelli di dispetti all'anagrafe, dal punto di vista calcistico ma non solo, ne stanno facendo davvero parecchi. A riprova di ciò, arrivano i fatti e le prestazioni che hanno coinvolto entrambi i nerazzurri negli ultimi giorni.

Partendo da Santon, al quale sabato Marcello Lippi ha concesso la grandissima ribalta della Nazionale maggiore nell'amichevole contro l'Irlanda del Nord a Pisa. Proprio lui, Davidino, che solo qualche mese fa faceva il suo debutto con l'Under 21: una scalata esponenziale e rapidissima delle selezioni azzurre, davvero incredibile per un 18enne come lui. Eppure, anche questa volta, il ragazzo di Portomaggiore non tradisce il minimo segnale di emozione e nervosismo, e anzi si mette subito in luce con la stessa dote che in pochissimo tempo lo ha portato alla ribalta del campionato: l'enorme personalità espressa in campo, la capacità di prendere le chiavi della manovra azzurra con le sue proiezioni sulla fascia destra, anche la non indifferente presa di responsabilità di un errore di fronte ai propri compagni.

Insomma, una freddezza da veterano che dovrebbe essere consueta ma che invece continua a sorprendere ogni giorno di più. Al punto da strappare gli elogi di tanti, da quelli di Lippi in persona, che lo definisce "maturo abbastanza da poter continuare su questa strada", a quelli del suo "antesignano" Beppe Bergomi, fino alle parole dell'ex ct Bearzot che ha detto di aver rivisto in Santon proprio lo "zio" ai suoi esordi in azzurro. E adesso Davide si prepara all'avventura nella Confederations Cup, dove non pochi pronosticano per lui l'inserimento nell'undici titolare. Nel frattempo, ringrazia e dispensa anche consigli, nello specifico al suo grande amico Mario Balotelli, invitandolo a limitare certe "esagerazioni" caratteriali se vuole giocarsi le sue carte azzurre.

Ma da questo punto di vista, arrivano segnali confortanti anche da SuperMario: è stata resa nota domenica la notizia dell'attacco subito a Ponte Milvio a Roma da parte di alcuni "pseudo-tifosi" giallorossi, mentre era insieme ad alcuni suoi compagni dell'Under 21. Balotelli viene preso di mira con cori e sfottò, fino addirittura al lancio di due banane nei suoi confronti. L'ennesimo deprecabile episodio a sfondo razziale che lo vede coinvolto, ma al quale questa volta Balotelli ha saputo reagire, occorre dirlo, nel modo migliore possibile: di fronte ai carabinieri accorsi sul luogo, infatti, Mario ha liquidato la faccenda con un semplice "è roba da niente". Atteggiamento da campione, insomma, anche fuori dal campo; al punto da incassare gli elogi, oltre che della società, anche del ct dell'Under 21 Casiraghi, che ha evidenziato come il comportamento dell'attaccante nerazzurro in questi giorni di ritiro alla Borghesiana sia stato decisamente esemplare.

Buone notizie insomma per l'Inter, i suoi tifosi e anche per la Nazionale: i nostri giovani campioni crescono, in ogni senso...


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