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Davide (Frattesi) contro Golia

di Stefano Bertocchi

Uno degli episodi più famosi della Bibbia riguarda Davide e Golia. La storia del pastorello che, armato di una semplice fionda, uccide il temibile gigante dei Filistei in guerra con il popolo di Israele è diventato nel tempo un sinonimo del coraggio che trionfa sulla bruta violenza. La vicenda ha ispirato numerosi capolavori artistici che portano le celebri firme di Donatello, Michelangelo e Carvaggio, ma nella cronaca sportiva sembra aver illuminato anche un altro Davide, che di cognome fa Frattesi. E che con le Sacre Scritture non ha niente a che vedere. 

Da quando ha messo piede a Milano, Davide (Frattesi) lotta da solo contro il suo gigante Golia: i media che alimentano le polemiche sul poco minutaggio, le critiche a Inzaghi per la mancata titolarità, i consigli non richiesti di cambiare maglia. Anche se il diretto interessato ha già affermato che quando sente i cori dei tifosi a San Siro potrebbe "riuscire a prendere i muri a capocciate". Perché il classe '99 de Roma sa di essere in una squadra che gli sta permettendo di alzare trofei e di essere decisivo, anche se come spacca-partite, come dimostrano gli 8 gol (6 in campionato, uno in Champions League e uno in Supercoppa Italiana) e i 7 assist messi in tasca nella leggendaria annata della Seconda Stella. Nonostante le 42 presenze e i 1.551 minuti collezionati più da subentrato che da titolare. 

È inutile che dopo le recenti grandi prestazioni in Nations League con l'Italia - due reti nel giro di pochi giorni contro Francia e Israele - i giornali sprechino inutili titoli 'pungenti' come "Inzaghi, hai visto che Frattesi?" o che negli studi televisivi gli opinionisti si chiedano polemicamente come mai un incursore così decisivo stia in panchina all'Inter. La risposta è semplice (per chi capisce di calcio): perché dalle parti di Appiano c'è una delle mediane più forti d'Europa e suona da mesi la dolce cantilena Barella-Calhanoglu-Mikhitaryan, alla quale il Demone di Piacenza, visti i risultati, non ha giustamente intenzione di rinunciare. Con le numerose partite all'orizzonte è comunque scontato che il minutaggio, di Frattesi come di altri co-titolari, andrà in crescendo nelle rotazioni. Il ct Spalletti nella sua Italia reputa invece Frattesi - Re del gol nell'Era azzurra del tecnico di Certaldo - centrale e imprescindibile per il suo 'nuovo' 3-5-2: "Anche quando non si vede dentro le azioni fa un importante volume di lavoro, aiuta sempre la squadra permettendole di essere in superiorità - ha sottolineato nella conferenza stampa post Israele -. Ha qualità di inserimento e si fa trovare sempre al posto giusto, è un calciatore importantissimo per noi".

Ogni giorno ad Appiano Gentile c'è però Inzaghi ad osservarlo. E lo stesso Frattesi, intervenuto in sala stampa in pieno Europeo lo scorso 17 giugno, spegneva le inutili polemiche sulla differenza di impiego tra Inter e Nazionale: "Non è mai facile al primo anno calarsi in un ambiente e una squadra che arriva da una finale di Champions. Credo che la mia gestione da parte di mister Inzaghi sia stata giusta". Parola di Davide (Frattesi) contro Golia.  


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