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Derby e Scudetto: 10 motivi per vincerli

di Guglielmo Cannavale

Ormai sembra scontato: chi vince il derby vincerà lo scudetto. In realtà non è proprio così, soprattutto per l'Inter che è dietro in classifica, anche se di poco. Perché mancheranno pure poche partite, ma in Serie A non si sa mai. Tempo fa era definito "il campionato più bello del mondo", ora appellativo di Liga o Premier League. Ma quest'anno è sicuramente il "campionato più imprevedibile del mondo". Non solo per la vittoria finale, quattro squadre ancora potenzialmente in lizza, ma soprattutto perché ogni partita può finire con qualsiasi risultato. Lo dimostra soprattutto la giornata di due settimane fa. L'Inter pareggia contro il Brescia e poi vince a Monaco. E il giorno dopo la prima in classifica non va oltre l'1-1 contro l'ultima. Per questo ogni partita da qui alla fine andrà affrontata come un derby, perché il rivale a distanza è sempre il Milan. E non solo il 2 aprile, quando rossoneri e nerazzurri si affronteranno, per una partita importante (ma non ancora decisiva) per la classifica e soprattutto per il morale. Quindi per non rischiare meglio vincere il derby, per poi vincere a maggio anche il campionato. Battere i cugini è sempre bello, ma ho individuato 10 motivi in particolare per cui impegnarci fino a in fondo nella lotta scudetto:

1) Perché sarebbe una rimonta storica. L'Inter è pazza, si sa. Ma passare dallo sconforto totale di dicembre alla gioia a maggio sarebbe qualcosa che definire "pazzia" è poco. Un motivo in più per fare la storia e coronare una rimonta epica.
2) Perché sarebbe un record. Sei scudetti consecutivi non li ha mai vinti nessuno.
3) Se ci dovessero togliere quello del 2006, avremmo così un altro scudetto. Anche se sarà difficile, lo scudetto che ci avevano assegnato a tavolino nel 2006 potrebbe essere revocato. Non sarebbe un dramma se ne avessimo subito un altro da festeggiare sul campo. Ma lasciamo parlare la giustizia…
4) Per ripetere il triplete. Lo scudetto fa parte della storica trilogia insieme a Champions e Coppa Italia. Per questo, in caso di vittoria, si potrebbe sognare di ripetere quanto fatto l'anno scorso. Ci accontentiamo anche di scudetto o Champions, ma nel dubbio sempre meglio abbondare. E poi in Europa il cammino sembra abbastanza agevole, quindi perché non sognare?
5) Perché così non lo vincerebbe Ibra. Molti dicono: decisivo in campionato, nullo in Champions. Quest'anno possiamo invertire questa tendenza. E visto che in Champions è stato nullo come al solito e la finale di Wembley la vedrà in tv, noi possiamo toglierli pure il campionato, la sua consolazione dalle delusioni europei. 
6) Per non veder festeggiare i milanisti. Ormai mi sono quasi dimenticato di come festeggiano, dato che il loro ultimo successo è datato 2007. Ma mi piacerebbe posticipare almeno di un altro anno il triste ritorno dei rossoneri alla vittoria. Prima o poi dovranno vincere, questo è il calcio, ma speriamo che sia più poi che prima. Perché di sentire i loro cori in giro per Milano e l'Italia, di leggere i loro striscioni e di vedere piazza Duomo rossonera non ho molta voglia. Senza parlare dei festeggiamenti sul web. Anche se confrontato agli ultimi successi nerazzurri, uno scudetto del Milan sarebbe come una goccia in un oceano. Ma facciamo comunque in modo che non accada.
7) Per far sparire i milanisti dal globo. Se dopo essere stati in vantaggio per tutto il campionato, dovessero perdere questo scudetto, ho la sensazione che non si faranno vedere per un bel po'.
8) Per festeggiare noi in piazza Duomo o in giro per l'Italia. Ormai gli interisti ci hanno preso l'abitudine. A maggio si va in piazza e si festeggia una o più volte. Sarebbe triste rimanere a casa per quest'anno.
9) Per avere un altro anno il tricolore sul petto. Lo so, è una motivazione da poco, ma il tricolore starebbe male su sfondo rossonero. Meglio lasciarlo dov'è, sul nerazzurro, che si intona benissimo con bianco, rosso e verde. Poi la maglietta dell'Inter sarebbe vuota senza quello stemma.
10) Per poter dire "Siamo campioni d'Italia, e voi? Zero titoli!".

Poi se non ce la faremo, pazienza. Ma l'importante è crederci fino alla fine e combattere per riuscirci. A partire dal derby, ovviamente. 


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