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Due, il numero imperfetto in questo sadico martedì novembrino

di Fabio Costantino

Un martedì 24 novembre decisamente negativo per i colori nerazzurri, e terribilmente nel segno del 'due'. Prima, i turni di squalifica inflitti sine granu salis a Maicon, che ad oggi guarderà la partita contro la Juventus dalla tribuna dell'Olimpico (e banale multa ai bianconeri per gli insulti a Balotelli...). Poi, le pappine rimediate al Camp Nou contro un Barcellona evidentemente superiore alla squadra di Mourinho, nonostante le pesanti assenze di Ibrahimovic e Messi. Penso, paradossalmente, che queste defezioni abbiano giocato più a favore di Guardiola, dal momento che hanno smontato la combattività nerazzurra, quasi che davanti non ci sarebbe stata una vera squadra. Invece no, errore gravissimo: è in questi momenti che emerge il livello dei campioni d'Europa, che fanno del gioco e della compattezza il loro punto di forza, più che dell'affidamento ai singoli. Sul rettangolo di gioco si è vista la differenza tra una vera 'squadra' e una che ancora non lo è, troppo ancorata alla speranza che un campione risolva il conto.

Purtroppo il Barcellona, per quanto i colori sociali vi si avvicinino, non è il Bologna e Zanetti e compagni se ne sono resi conto immediatamente, schiacciati dai ritmi forsennati mantenuti dai catalani sin dal fischio d'inizio di Busacca. E' stato come vedere un uragano abbattersi su una minuscola casetta, sopendendone gli abitanti. Non è un'esagerazione, raramente ho visto l'Inter così in sofferenza. Quello che emerge, da questa serata nefasta, è che Guardiola è ancora decisamente avanti al suo collega portoghese dal punto di vista dell'organizzazione di gioco. In secondo luogo, l'assenza di Sneijder si è confermata una rinuncia pesantissima per i colori nerazzuri, ben più grave dell'accoppiata Messi-Ibrahimovic. Ma non patire troppo certe rinunce è anche sinonimo di forza, aspetto in cui stiamo cercando di migliorare ma di strada ce n'è ancora tanta.

Inutile a questo punto disperarsi per quanto accaduto oggi. C'è sempre tempo per correre ai ripari. Un ricorso, nel caso Maicon, che si spera venga accolto e non impedisca al Colosso di saltare Juve-Inter per una banale incomprensione con il permalosissimo Ayroldi. La vittoria contro il Rubin, per raddrizzare invece questa situazione in Champions League (in realtà basterebbe anche uno 0-0, sempre che il Barça non si suicidi a Kiev, ma perché abbandonarsi ai calcoli matematici? Vinciamo e basta!) e tornare a sorridere come dopo il successo sulla Dinamo. Adesso sono certo che pioveranno critiche pesanti addosso a Mourinho e all'Inter, ma ormai ci siamo fatti le ossa a riguardo. Non rimarrà che attendere la prossima ottima prestazione per spazzare via le inquietudini e le perplessità tornate a galla dopo la serata del Camp Nou. Siamo sempre l'Inter, guai a dimenticarlo...


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