Due piani paralleli per tornare al top
Nuovo CdA per l’Inter nella giornata di ieri e Erick Thohir diventa sempre più l’immagine del progetto, ancora embrionale, che sta nascendo. Molto è stato fatto, ma l’ambizione dell’Indonesiano è tale che molto si dovrò ancora mettere in pratica nel futuro, prossimo, per riportare il club nerazzurro in alto, in ambito globale.
Il piano del tycoon viaggia su due binari paralleli, ma imprescindibili l’uno dall’altro. Se da una parte si lavora sulla parte economica, di sponsor e immagine, dall’altra il campo chiama e i risultati dovranno arrivare (anche perché la squadra ha fatto un bel passo indietro dopo aver illuso di aver trovato la quadratura giusta per puntare agilmente al quarto posto, che sarà tutto da sudare).
E così dopo la rivoluzione ai piani alti, coi nuovi membri del CdA (figli della successione da Moratti alla ISC nella maggioranza del club), sono arrivate figure chiave come quella di Michael Williamson e confermate altre che hanno colpito, meritato, per ora, la fiducia di Thohir: il dg Marco Fassone, il direttore commerciale Giorgio Ricci e il neo dt Piero Ausilio. Ora è tempo del passo successivo, quello delle banche straniere che a breve dovrebbero farsi carico del debito del club, prima garantito da Moratti e ora dal “progetto” Inter (altro segnale del vento che cambia). La “rivoluzione” non si ferma qui, l’immagine dovrà essere davvero globale, si pensa a nuovi sponsor, con accordi in fasi avanzate (occhio a dettagli nei prossimi giorni) con nomi altrettanto internazionali. Il marchio Inter potrà contare poi sui diritti d’immagine dei giocatori più rappresentativi: Palacio e Guarin dopo il rinnovo, senza dimenticare Vidic che in Asia è una istituzione (come in Europa, dopo anni da capitano dei Red Devils). Il tutto si chiude con lo stadio. Il Milan chiede l’area Expo? Niente panico, programmazione, anche qui. Ora si pensa ai debiti, presto alla ristrutturazione di San Siro e a giugno chissà che non si possa intavolare un discorso col Comune per poterne fare la casa solo dell’Inter. Lo stadio di proprietà resta lì, come alternativa, il dg Fassone ha visionato delle zone acquisibili. Non è una ipotesi ancora scartata, ma non la priorità.
Ma una squadra come l’Inter non può puntare a certi traguardi economici tralasciando il “fattore campo”. Ecco perché l’obiettivo minimo (altrimenti sarebbe un insuccesso conclamato) si chiama Europa League, molto meglio se senza preliminari. Il tutto per tornare a calcare il palcoscenico continentale, che non può mancare per un club che punta a tornare al vertice. Giornate fitte quelle di Thohir a Milano, ma si è pensato subito a parlare con Mazzarri e Ausilio del futuro, perché il tecnico, nonostante voci più o meno ricorrenti, non rischia (ci sarà tempo per parlare di rinnovo). Si gettano le basi per la rosa del prossimo anno, quando l’obiettivo sarà la Champions e stupire nuovamente l’Europa, anche se non quella dei “grandissimi". Passo dopo passo, come pensa la nuova Inter il presidente, che ha ascoltato i bisogni del tecnico: verrà valutato ogni giocatore caso per caso e pensato un budget per giugno. Le prossime settimane si continuerà a muoversi, perché dopo Vidic e i rinnovi l’Inter non si ferma. Nonostante l’addio vicino all'obiettivo Sagna, prima a un passo, l’esterno resta una priorità (al momento Mbaye è nella rosa della prossima stagione) e si pensa a investimenti importanti per centrocampo e attacco (non è escluso un “prendo due e pago uno” dai Blues, con Obi Mikel e Torres favoriti a sbarcare a Milano).
Thohir lascia l’Italia, ma l’Inter diventa sempre più sua. Tornerà presto per chiudere il discorso debiti e portare avanti quello sponsor e campo. Il tutto con Mazzarri, confermatissimo e alla caccia della riscossa a Livorno (col presidente ancora combattuto tra il ridere e piangere per questioni arbitrali e non). Due piani, paralleli, per tornare al top e dare il via all’anno zero. E non c’è davvero modo migliore di farlo che ritrovando il sorriso...