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È finito!

di Gianluca Scudieri

Finalmente è finito. Dopo nove mesi di gestazione, anche questo campionato è arrivato al termine. Sì, è vero, questa sera si scende in campo contro il Sassuolo, ma come vado farneticando da settimane a questa parte il campionato dell’Inter è finito all’Olimpico contro la Roma, quindi quella di questa sera è solamente l’ultima vetrina per chi non ha avuto la possibilità di lasciare anticipatamente la Pinetina. 

Solo sul match del 'Mapei' ci sarebbe da scrivere un libro colmo di riflessioni dei tifosi che si ergono a paladini dello ‘scansamose’ per lasciare fuori il Milan dall’Europa e godere di questo fallimento altrui. Punto primo, l’Inter che andrà in campo a Reggio Emilia giocherà a mente libera a prescindere dal risultato del Milan (che salvo apocalisse e profezie dei Maya dovrebbe non vincere contro la Roma) e farà di tutto per non inficiare il finale del campionato: vi immaginate cosa succederebbe se l’Inter perdesse e il Milan vincesse? Roba che la querelle Carpi-Palermo diventerebbe una puntata della 'Corrida', ma quella dell'indimenticato Corrado. Punto secondo e molto più interessante, sarebbe davvero uno sgarbo al Milan lasciarlo libero dalle incombenze del Fair Play Finanziario non facendolo qualificare alle competizioni europee? Pensateci bene: per due anni consecutivi i rossoneri potrebbero fare il mercato liberi da vincoli di qualsivoglia natura e avere una squadra che può spendere altri 80 milioni sul mercato. Non è un favore a se stessi, ma un favore alla società di via Aldo Rossi che dall’essere sotto la lente di ingrandimento dell’UEFA per il suo -130 a bilancio potrebbe diventare protagonista sul mercato. In pochi ci hanno riflettuto, come mai? Perché la pubblicità che viene fatta sull'argomento è esigua. 

La pubblicità, appunto. Da sempre l’informazione di massa, che piaccia o no, instilla nella mente umana quello a cui deve pensare o su cui deve riflettere. Esistono decine di trattati a riguardo e la legge vale sin dagli inizi della reclame. L’esempio lampante è Geoffrey Kondogbia: in Italia i tifosi nerazzurri sono stati talmente tanto bombardati dalle opinioni sulla valutazione del francese che tralasciano le prestazioni in campo e lo criticano talvolta per partito preso; al massimo si concedono la frase "per quello che è stato pagato sta facendo il minimo". È limitarsi al minimo al primo anno in Italia influire per più di mezzo punto a gara sul rendimento dell’Inter portandolo da 1,5 a 2,08? È il minimo essere il migliore del centrocampo nerazzurro per tutto il 2016? È il minimo dare equilibrio ad una squadra che equilibrio non ha? No, non lo è. Il problema è che le varie opinioni e le varie attese poste su di lui a causa dei commenti fatti a luglio e agosto, a partire dal coro con cui è stato accolto a Milano, hanno generato delle illusioni eccessive. La conseguenza? Deschamps non lo convoca per gli Europei e i francesi, che delle opinioni degli italiani non sanno nulla (o se ne fregano) urlano allo scandalo per la mancata convocazione sua e di altri papabili, mentre in Italia si giustifica il commissario tecnico francese perché "tanto Kondogbia non meritava". Con tutto il bene e l’ammirazione che posso avere per Cabaye e Sissoko, come è possibile che il miglior centrale di centrocampo dell’Inter non sia superiore a un centrocampista della 14^ in Premier e di una retrocessa? Semplice, non è peggiore , è che l’influenza dei commenti negativi ha condizionato Deschamps che a Milano per Kondogbia non si è mai visto. 

Serve un altro esempio? Presto detto: l’Inter ha sempre problemi finanziari, non può permettersi nessun riscatto e deve per forza smobilitare ogni anno. Ma se all’ultimo incontro fra stato maggiore nerazzurro e organi contabili della UEFA i dirigenti hanno fatto un’ottima impressione grazie ai bilanci e ai piani presentati, perché dovrebbero essere ceduti tutti quanti per motivi economici? La risposta è semplice: l’Inter cederà qualcuno, ma a prezzi ragionevolmente accettabili per sostituirli adeguatamente e puntellando la rosa laddove ha mostrato carenze in questa stagione. Ad entrata economica corrisponderà acquisto e, anzi, per ora gli acquisti sono arrivati pur senza cessioni, ma dopo il mancato riscatto di alcuni elementi in rosa. Eppure c’è già chi critica le manovre dell’Inter sul mercato perché "quello è vecchio, quello è mercenario, Ausilio che fai?! Mancini dimettiti!"

Può essere che l’Inter fallirà, che verrà beffata miliardi di volte sul mercato, ma per l’amor del cielo, pensate con la vostra testa e fatevi un’idea vostra: leggete più che potete, qualsiasi cosa, possibilmente che superi i 140 caratteri e che non si trovi su una bacheca social. Il tifo è la massima libertà di pensiero e di espressione: non fatevi imbrigliare la mente. Provate a guardare le partite da soli e giudicare senza confrontarvi con altri la gara; provate a limitarvi a leggere le notizie di mercato senza subito cercare dati su Transfermarkt e video su Youtube o ascoltare chi ha visto tutti, anche se si trattasse del terzino destro della quintultima squadra del campionato iracheno; provate a parlare con chi ha studiato economia o anche solo ha fatto la vecchia ragioneria del bilancio di una squadra e non vi fidate per partito preso di chi sciorina numeri come fosse un pallottoliere. Insomma il campionato è finito, adesso con l’arrivo della bella stagione si avrà più tempo libero: sfruttatelo al meglio. Pensate a voi e pensate per voi, non solo vi tornerà utile in questi mesi di calciomercato, ma anche nella prossima stagione e nella vita di tutti i giorni. "La libertà di pensiero è il fondamento dell'uomo razionale. La capacità di elaborare, di meditare, di approfondire e di manifestare il pensiero costituisce la caratteristica saliente dell'essere umano".

Buon Sassuolo-Inter a tutti.


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