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E' il momento di chiudere con il 4-3-3

di Fabio Costantino

Dopo l'ennesima brutta figura in Europa, è lapalissiano quale sia il problema dell'Inter e, in primis, di Mourinho: il modulo. L'allenatore portoghese è arrivato in Italia convinto di poter applicare il suo credo anche alla sua nuova Inter e ha chiesto giocatori adatti allo schema. Si spiega così l'arrivo di Quaresma a suon di milioni, così come quello di Mancini. Ma da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e Mourinho, così come Mancini dopo un anno di adattamento, ha dovuto adottare il 4-4-2 con centrocampo a rombo, che negli ultimi anni ha caratterizzato le vittorie nerazzurre. Mourinho non è uomo che accetta di rinunciare alle sue idee, ma le 6 vittorie consecutive in campionato sono state frutto del cambio di modulo, così come le due sconfitte e le prestazioni incolore in Europa sono nate da un 4-3-3 male interpretato. Ora, dopo l'ennesimo esperimento (a Brema) e l'ennesimo fallimento, sarebbe il caso che il tecnico accantonasse una volta per tutte la sua idea di attacco a tre punte, per un equilibrato 4-4-2 che i nerazzurri conoscono alla perfezione. Sarà una specie di ammissione di colpevolezza e costerà a Moratti i milioni spesi per le ali, ma almeno potrà servire alla squadra a tornare a vincere anche in Europa. Mourinho è intelligente, probabilmente a Brema sono finiti i suoi esperimenti e quando conterà la vittoria rivedremo la solita Inter a "rombo". Almeno i tifosi se lo augurano...


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