...e nessuno osi sminuire il Genoa!
Applausi per l’Inter. Così come a volte da questo spazio online l’ho bacchettata per non aver espresso le sue qualità a dovere, oggi la elogio perché ha fatto quello che tutti si aspettano da lei: ha palesato la sua superiorità in modo inattaccabile. Per quanto siano importanti, i 4 punti di vantaggio sulla Juventus oggi contano relativamente, mancano ancora troppe partite da qui alla fine della stagione. Quello che più conta è la prova di forza sfoderata a Genova dagli uomini di Mourinho, più forti persino delle assenze che in molti definivano determinanti, non senza validi motivi. Per chiunque rinunciare alla coppia d’attacco titolare sarebbe un peso enorme, figuriamoci quando questa risponde al nome di Eto’o-Milito. Senza contare il forfait di Thiago Motta e il contesto ostile che solo Marassi sa creare per chi va nella tana del Genoa. Limiti rivelatisi bazzecole per la squadra scesa in campo contro i rossoblù, padrona del campo sotto tutti i punti di vista. Sicurezza e personalità, pragmatismo e autorità sono state le armi dei nerazzurri al Ferraris, contro una delle migliori squadre del campionato.
E nessuno osi sminuire il valore della squadra di Gasperini, che si è meritata gli applausi del proprio pubblico persino sullo 0-5, per l’impegno e per quanto fatto vedere prima di questa serata nefasta, che non cancella quanto di buono fatto finora e quanto verrà fatto in seguito. Per questa ragione la vittoria rotonda dell’Inter acquista un plusvalore eccezionale, perché conquistata anche a fronte di difficoltà evidenti. Bravi dunque i ragazzi di Mourinho, più forti delle critiche, degli infortuni e del contesto ostile. Cinque reti e tante buone indicazioni, soprattutto per il futuro prossimo che si chiama Dinamo Kiev. Martedì a San Siro nessuno chiederà un'altra raffica di gol, ma un’altra prova convincente, condita dai 3 punti. Voglio porre l’accento anche sulla prestazione di Dejan Stankovic, al di là del gol fantastico segnato da centrocampo: il serbo ha attaccato, ha difeso, ha corso e ha sfiorato più volte la rete. Una prova universale per un giocatore ormai insostituibile nello scacchiere di Mou.
Senza dimenticare i vari Balotelli, Muntari e Vieira, oggetto di critiche e diffidenza sin dall’inizio della stagione, ma grandi protagonisti, ognuno a modo suo, sul campo di Marassi. Il loro recupero psicologico passa anche attraverso questi momenti di gloria. Conclusione dedicata a Mourinho: la bravura di un tecnico si nota anche dalle motivazioni che dà alla sua squadra nei momenti più difficili (e con poche munizioni a disposizione). A Genova lo ha dimostrato di non essere un campione solo davanti alle telecamere. E io stavolta gli stringo idealmente la mano e mi godo questa serata di giubilo nerazzurro.