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E ora, caro Presidente, pensiamo ai regali di Natale!

di Andrea Bosio

Alcuni hanno parlato di “Paura di volare”. Penso di no. Non sono d’accordo con chi sostiene che da quando abbiamo violato lo stadio della Juve si è inceppato qualcosa nel meccanismo. Non posso pensare che calciatori del calibro di Cambiasso, Zanetti, Samuel, etc, possano sentirsi appagati per aver vinto una gara in trasferta, a neanche un terzo del percorso dell’intero campionato. C’è dell’altro. Partiamo col dire che con la Lazio abbiamo raggiunto la ventisettesima gara ufficiale della stagione. Un’annata, iniziata il 2 di agosto, la cui fine è ancora molto lontana.  La domanda, a questo punto, sorge spontanea: abbiamo una rosa che può sopportare di giocare praticamente ogni tre giorni? La risposta è no.
Senza contare i ragazzini, abbiamo solo 3 attaccanti; In difesa, appena manca uno dei tre titolari c’è il baratro; a centrocampo la qualità è inversamente proporzionale all’alto numero dei tesserati in rosa. In più, dobbiamo fare i conti con lo spinosissimo caso Sneijder.

La sintesi estrema ci porta a pensare che, nonostante una certa inesperienza, Stramaccioni stia facendo molto di più di quello che questo gruppo possa effettivamente dare. Del resto, anche in una delle ultime interviste, Moratti fa trasparire questa convinzione.
E questa, è già di per se una notizia. All’Inter si è quasi sempre avuto il malvezzo di scaricare le colpe sui vari allenatori. L’aspetto positivo è che, nonostante i risultati altalenanti, la guida tecnica non è messa in discussione né dalla società né tanto meno dal gruppo.
E allora, cari amici, se non vogliamo buttare alle ortiche una stagione che potrebbe dare delle soddisfazioni, dobbiamo chiedere a gran voce alla società di fare un sacrificio.

E’ vero, i patti erano chiari: il 2012/13 doveva essere un anno di transizione dove si doveva costruire qualcosa di solido per il futuro. In estate i tifosi hanno metabolizzato al meglio questo accordo, dimostrando attaccamento ai colori anche attraverso l’alto numero di abbonamenti sottoscritti.

Se però hai la fortuna/bravura di trovare la guida tecnica appropriata, se nel girone di andata batti Milan, Juve, Fiorentina e Napoli e se capisci che con inserimenti chirurgici potresti chiudere il campionato (come minimo) al terzo posto, allora è giusto correggere in corsa alcune convinzioni di inizio annata.
Una volta venduto al miglior offerente Sneijder, l’imperativo categorico deve essere quello di acquistare almeno una punta e un difensore centrale. Se poi, attraverso altre cessioni si riuscisse a dare anche un po’ di qualità in più al centrocampo la squadra potrebbe veramente considerarsi competitiva su tutti i fronti.
Non si tratta di uno sforzo titanico, si tratta solo di non lasciarsi scappare una ghiotta occasione. Il ritorno in Champions è a portata di mano e, considerando gli introiti differenti tra le due competizioni continentali, tornare a sentire le note della magica musichetta deve essere l’imperativo categorico.
Audaces fortuna iuvat!

BoA
 


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