È qui la testa
L'Inter conquista tre ottimi punti all'esordio in campionato. Tutto bello, ma il concetto forte e chiaro viene da un torneo che, come la scorsa stagione, viaggia già a ritmi alti. Ci sono buone notizie ma anche una persistente mancanza di personalità in lunghi tratti della gara, più a causa dell'assenza di un fuoriclasse che per reale volontà dei centrocampisti.
L'inizio dell'Inter è titubante, Borja Valero e Vecino non sembrano aggredire la partita ma subirla. Poi Nagatomo legge il movimento di Icardi e arriva improvvisamente un calcio di rigore dopo neanche 5 minuti. Icardi segna e la gara va in discesa. Altre ottime idee che culminano con il secondo gol del capitano, in stato di grazia. Il primo tempo è scandito da tre occasioni clamorose sciupate da Vecino, Brozovic e Perisic più un intervallo eccessivamente lungo per dare spazio al VAR, utile a disinnescare un sospetto rigore su Simeone.
Il secondo tempo è un lungo esercizio di passività, una prosecuzione dell'Inter della scorsa stagione. Blanda, inerte, sotto ritmo e, quando capita l'occasione, ancora sprecona con Gagliardini. I viola non ne approfittano una prima volta per la bravura di Handanovic, una seconda per un palo interno spettacolare. Un pericolo che ha il potere di svegliare la squadra, in grado di siglare immediatamente dopo il gol del 3-0.
Difficile inquadrare la forza dell'Inter perché la Fiorentina è una squadra in pieno allestimento a cui mancavano diversi giocatori, tra cui Federico Chiesa. Mi è piaciuto il processo di denagatomizzazione di Nagatomo, capace di restare concentrato ed essere propositivo, persino decisivo. Con Vecino e B. Valero la palla corre più velocemente ma lo spagnolo è calato molto, troppo. Ottimo Skrinjar ma da rivedere in casi di forte turbolenza, come la prossima settimana a Roma.
Ancora più difficile riassumere il contrasto della politica di Suning e la messa in atto delle sue idee. Lo spunto viene dall’ultima situazione che sta portando a perdere un altro obbiettivo dichiarato come Schick, a favore di una diretta concorrente come la Roma. Per intenderci, i nuovi proprietari la scorsa stagione hanno messo parecchio denaro, più di ogni altro, per ripianare parte dei debiti e rilanciare la squadra. Lo hanno fatto sbagliando tempi, scelte e interlocutori ma con una gestione economica che veniva salutata come figlia di una generosità entusiasta e ingenua. Il tifo nerazzurro si è schierato compatto a favore di Zhang e ha vissuto l’ultima drammatica stagione addebitando le colpe ad altri. Questa però è stata misteriosa nella dinamica e non giustificabile nella comunicativa.
Se a maggio annunci grandi investimenti, a giugno aspetti il 30 per raggiungere il pareggio, a luglio prendi giocatori funzionali e ad agosto ti areni improvvisamente perdendo ogni singolo obiettivo (Conte, Nainggolan, Vidal, Di Maria, ora persino Schick, come i giovani Pellegri e Salcedo che sembravano già nerazzurri, più diversi altri) è evidente che qualcosa è successo. Quelle riunioni di inizio agosto in cui i giornali parlavano di mercato che stava per sbloccarsi preludevano all’opposto. La mancanza di chiarezza è una cosa che innervosisce parecchio i tifosi ma non è una preoccupazione della società. Eppure l’Inter ha preso giocatori buoni e perso alcuni di quelli che riteneva inadeguati (Kondogbia che ha deluso come uomo, Murillo e Medel che hanno lasciato con grande stile). La certezza è che se Spalletti non avesse fatto un gran precampionato il clima prima del 20 agosto sarebbe stato diverso.
L’Inter anche quest’anno ha tanti abbonati e tanta gente che la ama e la segue a prescindere, manca poco più di una settimana alla fine del calciomercato e se non si possono fare sforzi economici, al punto da perdere tanto goffamente persino Schick, sarebbe opportuno che Zhang jr spiegasse cosa è successo per ridimensionare tanto gli investimenti. La speranza è che Sabatini ci abbia visto lungo e che Cancelo si dimostri un grande acquisto. Per quello che ho visto è un esterno che ha un ottimo cambio di passo e sa saltare l’uomo, ha grande prospettiva ma in difesa sembra ha mostrato parecchi limiti.
Una vittoria per iniziare la stagione intanto è un propellente che aumenterebbe considerevolmente se anche all'Olimpico l'Inter ne uscisse intatta. Lo capiremo presto. Amala