E se fosse Alibec il jolly di Primavera?
L’Inter Primavera vola nella Viareggio Cup: la squadra di Fulvio Pea continua a macinare successi nella manifestazione meglio nota come Coppa Carnevale, e con la vittoria ottenuta a spese del Prato ha raggiunto il traguardo dei quarti di finale, dove è attesa dal Genoa per una sfida che si preannuncia molto interessante. E’ innegabile la soddisfazione, che certamente va condivisa anche dai sostenitori interisti, della società nerazzurra, che, come ha ammesso l’ad Ernesto Paolillo, guarda con grande attenzione al nostro settore giovanile, ritenuto la base del futuro dell’Inter, perché sarà da lì che arriveranno, Paolillo dixit, i potenziali perni per costruire la squadra del domani. Ma per alcuni di loro, probabilmente, il domani potrebbe essere più vicino di quanto si possa pensare.
Paolillo oggi ha ‘benedetto’ Lorenzo Crisetig, scommettendo sul suo ingresso imminente tra i big; e Massimo Moratti, qualche giorno fa, spese belle parole per Simone Benedetti, indicando il suo nome quale difensore centrale del futuro insieme ad Andrea Ranocchia. Entrambe previsioni giustissime, perché comunque i due ragazzi stanno dimostrando di avere grandi qualità e già si sono affacciati nel mondo dei grandi; ma se c’è un giocatore che in questo momento sta particolarmente impressionando per numeri e rendimento, questi è sicuramente Denis Alibec. Il romeno, capocannoniere della squadra di Pea nella Viareggio Cup, anche ieri è risultato l’uomo decisivo nella vittoria contro il Prato, grazie alla sua sassata su punizione che ha gelato i pur bravi lanieri. Particolare non da sottovalutare, il ragazzo di Costanta ha saputo rendersi determinante anche in una serata non particolarmente brillante. Ma la prima occasione buona, l’ha convertita in rete: una peculiarità tipica degli attaccanti di classe, quale lui è.
Ecco, appunto, attaccante: Denis Alibec è un attaccante, una prima punta pura. E in un momento come questo, con Diego Milito per il quale bisognerà attendere ancora un po’ prima del suo ritorno nei ranghi, ecco che non diventa peccato pensare che Leonardo possa avvalersi di un’alternativa in quel ruolo, che possa far rifiatare i vari Eto’o e Pazzini. E allora, quale migliore occasione per pescare dal mazzo il jolly Alibec? Del resto, Denis non è novizio alla prima squadra, tanto che fu lanciato da Benitez nel girone di andata, e nei pochi minuti giocati in Serie A qualcosa di buono l’ha fatta intravedere.
In questi mesi Alibec è maturato ulteriormente, e adesso potrebbe davvero dare un contributo importante alla causa della prima squadra. So che in tanti storceranno il naso di fronte a questi assiomi, ma ricordatevi che Roberto Mancini, nel momento dell’assenza di Ibrahimovic, non ebbe remore a rischiare, ben ripagato, il 17enne Mario Balotelli. Ad Alibec grinta e faccia tosta non mancano; talvolta viene etichettato come una testa calda, ma da quanto fa vedere in campo sta smussando questi tratti del suo carattere e sta prendendo sempre più coscienza dei suoi mezzi tecnici. Semmai, deve smussare certi difetti sul campo (ad esempio, deve essere meno ‘mulo’ palla al piede) e contenere quella foga agonistica che talvolta lo contraddistingue. Ma è chiaro che Alibec ha tutte le carte in regola per diventare un attaccante di quelli importanti. E le possibilità che le sappia giocare bene sin da subito ci sono…