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Enjoy the game

di Christian Liotta

Una settimana vissuta sul filo della tranquillità: anche quelli che potevano sembrare incidenti di percorso non di poco conto, vedi problema fisico capitato ad Hernanes, alla fine sono stati smaltiti e l’Inter questa sera si presenterà all’Olimpico di Roma coi ranghi pressoché completi per affrontare la trasferta contro la Roma di Rudi Garcia. Una settimana tranquilla, come detto, mentre tutt’intorno l’aria si impregnava qui e là di veleni. Veleni che hanno riguardato soprattutto la classe arbitrale, alla luce delle ultime prestazioni non proprio confortanti dell’ultimo week-end, che hanno coinvolto, per l’ennesima volta, anche i nerazzurri, a causa soprattutto di quel rigore beffardo che ha regalato il vantaggio al Cagliari.

Un po’ tutti hanno parlato di arbitri, quasi sempre in negativo. E lo scudo alzato dal designatore Stefano Braschi questa volta appare più fragile che mai: protesta il Torino, protesta soprattutto la Fiorentina che si è vista privata per una decisione apparsa incomprensibile  ai più del faro del proprio gioco Borja Valero per ben quattro turni. E protesta anche la Roma, anzi, i romanisti, con tanto di manifestazione indetta prima della partita contro l’Inter davanti alla sede della Figc all’urlo di “Mo’ basta”, per reclamare contro una quantità di favori arbitrali per la Juventus a loro dire eccessiva e determinante. Se aggiungiamo la richiesta di un intervento da parte del nuovo capo del Governo Matteo Renzi affinché vigili di fronte a quella che viene ritenuta addirittura “una nuova Calciopoli”, possiamo capire come il quadro non sia proprio dei più celestiali.

A proposito di quadri, la partita di stasera non avrà una cornice adeguata all’occasione: l’Olimpico che accoglierà l’Inter avrà infatti un aspetto quasi spettrale. Colpa della chiusura forzata da parte del Giudice Sportivo di ben tre settori dello stadio a causa dei cori di discriminazione territoriale,  una tematica diventata ormai scottante. In attesa di capire se e come alla fine si riuscirà a trovare un meccanismo dissuasore che colpisca solo i responsabili senza necessariamente privare chi non c’entra nulla del piacere di vedere la partita, come tanto auspicato da più parti, si registra in questo senso un segnale proveniente dall’Inter, che ha visto annullata in appello dalla Corte di Giustizia Federale la sentenza che prevedeva la chiusura della Curva Nord per due turni. Un buon viatico, secondo il dg Marco Fassone, che ha forse toccato il punto focale meglio di tutti: “E' evidente la diversità tra la discriminazione razziale e quella territoriale, servono delle decisioni congrue". Più facile di così…

In quest’atmosfera tutta particolare, l’Inter affronterà una gara dai molti significati: innanzitutto, c’è da riscattare la prova dell’andata dove la Roma affondò un’Inter non bruttissima ma vittima dello stato di grazia del momento degli uomini di Rudi Garcia, ancora oggi l’unica vera potenziale rivale nella corsa scudetto della Juventus. Poi, un nuovo risultato utile in trasferta, dopo la vittoria di Firenze, sarebbe un segnale  importante per la voglia di risalita nerazzurra, specie dopo il mezzo passo falso col Cagliari. E pazienza, alla fin fine, se con un’eventuale vittoria l’Inter rischierebbe di dare la sentenza definitiva a questo torneo già all’inizio di marzo: ci sono gli interessi personali da curare in primo luogo, una corsa per l’Europa ancora viva dove non si può mollare un singolo colpo.

Walter Mazzarri pensa ad un impiego dal primo minuto di Mauro Icardi, che nelle ultime settimane ha finalmente fatto parlare di sé per le prestazioni eccellenti sul campo; non pensa invece al fatto di giocare in uno stadio semi-vuoto perché alla fine ciò che conta davvero è quello che accade in campo, e nemmeno vuole pensare a vedere Javier Zanetti e la sua assenza prolungata dal campo come un problema. Mazzarri, però, pensa, anzi vuole in primo luogo una cosa: un match spettacolare. Una partita che nel suo sviluppo possa non solo agevolare la voglia di giocare sua come quella di Garcia, ma anche regalare emozioni e divertimento. Insomma, si accoda in buona sostanza alle richieste di Erick Thohir che durante la sua nuova puntata in Italia ha chiesto innanzitutto ai propri giocatori di “godersi ogni partita”. Un messaggio leggero, quasi filantropico, in un momento in cui forse le tensioni in tutto l’ambiente calcistico si tagliano col coltello. E allora, divertiamoci…


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