ET e WM, il perché di un'intesa. Bene il Profeta, ma Cambiasso è solo
Well done. Molto criticato nell’ultimo mese per la sua assenza-lontananza, adesso Erick Thohir sta rispondendo con i fatti, dimostrando di voler entrare nel mondo Inter dalla porta principale per rispondere "sul campo" alle critiche.
Dopo tre giorni passati a pedinarlo capisco il perché si sia trovato subito in grande sintonia con Walter Mazzarri: l’etica del lavoro è la stessa di WM, così come la montagna di ore dedicate a pedalare a testa bassa per cercare di far ripartire il Biscione. Guarda e osserva, studia e lavora, incontra e sgomma, tutto senza sosta, giusto il tempo di una pizza veloce o di qualche cena, ma anche quelle sono spesso di solo lavoro e zero relax. Uno stakanovismo di stampo orientale che è forse uno dei segreti del successo che il tycoon ha avuto nei suoi affari.
Mr. Thohir prova così a entrare nel mondo Inter, comincia a capirlo, anche se a volte la comprensione non è reciproca e immediata, come lo scambio Vucinic-Guarin, bloccato però prima del naufragio, dando in extremis una bella dimostrazione di forza e carattere ai suoi nuovi tifosi (che sperano che la trattativa con la Juventus non si riapra nelle ultime ore di mercato). Adesso siamo agli sgoccioli, il 31 gennaio è sempre più vicino ed ET, prima di tornare a casa, è pronto a sparare le sue cartucce per rinforzare la squadra.
Danilo D’Ambrosio è il suo primo colpo, non è una bomba da prima pagina ma chi storce il naso può rivedersi Torino-Inter e quanto l’ex granata abbia messo in difficoltà Nagatomo nell’ultima sfida. Poi il fatto che sia italiano e abbia voluto fortemente l’Inter, rifiutando tra le altre anche la Juve, non è assolutamente da sottovalutare, così come la sua duttilità che gli permette di giocare sia a destra che a sinistra.
Con il Profeta l’asticella si alza naturalmente, Lotito permettendo. Nazionale brasiliano, di qualità, che gioca per la squadra senz’altro più di Guarin, Hernanes può sicuramente essere un rinforzo di primissimo piano per cambiare da subito il volto dell’Inter. Non è giovanissimo ma ha solo 28 anni, non 35. I vari Milito, Thiago Motta, Eto’o, Lucio, cardini del triplete non sono certo arrivati a Milano da under 21. Hernanes poi può giocare anche da mediano, come ha dimostrato nel Brasile, e in questo momento bisogna pensare a tirare su la classifica dell’Inter. Il Progetto Giovani, con il doloroso sacrificio di MBaye, può aspettare, anche perché il rischio è un tracollo come quello visto nella passata stagione. Profeta a parte però un vice Cambiasso mi sembra indispensabile, da subito, visto che il suo infortunio non è poi così leggero ed è anche imminente la cessione di Mudingayi.
La svendita di Ranocchia è invece un po’ una sconfitta di tutti e dispiace (per quello che doveva essere l’erede di Materazzi con la maglia numero 23), così come quella di Guarin, ma ET non guarda in faccia nessuno, devono quadrare conti e classifica e in quest’ottica forse solo Kovacic può avere un trattamento privilegiato, con la ricca offerta del Dortmund rispedita al mittente. Adesso non rimane che aspettare la chiusura del mercato prima di dare un giudizio definitivo, la palla è tutta nelle mani di Thohir, sperando che sia un Well Done a 360 gradi.